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Muore Linda Brown, paladina della lotta alla segregazione

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Morta all'età di 76 anni Linda Brown. Il padre cercò di iscriverla in una scuola del Kansas, che però negò l'iscrizione per il colore della sua pelle

Linda Brown è morta all’età di 76 anni, ma la storia che l’ha coinvolta quando era bambina è eterna. Deve esserlo. Quando era solo una bambina, è stata rifiutata da una scuola elementare perché di colore. L’istituto le disse esattamente di cercarsene un altro, per persone nere. Il padre Oliver, allora fece denuncia. Questa decisione è stata di importanza storica. Nel 1954 la Corte Suprema sentenziò che è intrinsecamente iniquo separare le strutture scolastiche. Era la fine della segregazione razziale all’interno della scuola americana. Almeno sulla carta, in modo ufficiale. Ma è stata comunque una grandissima conquista.

Linda Brown

È morta Linda Brown. La donna, afroamericana, aveva 76 anni e si è spenta a Topeka nel Kansas. Ad essere importante è ciò che la coinvolse negli anni Cinquanta. All’epoca era solo una bambina come tutte le altre, che doveva incominciare la scuola. Purtroppo non è stato proprio così. Il padre Oliver Brown aveva scelto per Linda una certa scuola. Quando l’istituto constatò che avrebbe dovuto accogliere una bambina di colore, rifiutò l’iscrizione. Non solo, disse al padre Oliver Brown di iscrivere la figlia Linda in una scuola per persone nere. La risposta, di un’inciviltà inaudita, spinse il padre ad esporre denuncia. Considerando l’epoca, l’esito non era certo così scontato come magari avrebbe potuto esserlo oggi. Tuttavia la Corte Suprema dimostrò civiltà e buon senso. Era l’anno 1954, e si fece la Storia. La Corte Suprema dichiarò che è intrinsecamente iniquo separare le strutture scolastiche. Pertanto, venne così sancita la fine della segregazione razziale all’interno degli istituti americani. In verità, purtroppo, non è stato esattamente così nei fatti. Episodi di razzismo accadono ancora oggi in tutti gli ambienti. Ma è stata un’importantissima e dovuta presa di posizione. E Linda Brown ne è divenuta il simbolo.

Razzismo

Purtroppo il razzismo è un spettro difficilissimo da sconfiggere. È virus che non muore mai. Secondo uno studio effettuato dal Southern Poverty Law Center, negli ultimi tempi c’è stata un forte aumento dei gruppi di odio, gli hate group. Questi prendono di mira le minoranze etniche, discriminandole e muovendo anche violenze. Sarebbero aumentati del 20 per cento. Secondo la ricerca effettuata dal Southern Poverty Law Center, i gruppi di odio che prendono di mira specifici target umani e categorie di persone che attualmente risultano attivi sul territorio nazionale sono in tutto 954. Probabilmente si tratta anche di una conseguenza dell’elezione alla Casa Bianca del presidente Donald Trump. Tuttavia, lo storico e tristemente celebre gruppo Ku Klux Klan ha riscontrato una flessione nelle sue unità operative. Se nel 2016 le associazione e i gruppi che facevano riferimento al famoso movimento razzista ammontavano a 130, nel 2017 sono state riscontrate soltanto 72 associazioni attive. Comunque troppo poco nella lotto contro il razzismo, che vede, anche in Italia, episodi di discriminazione in tutti gli ambiti e gli ambienti.