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Muore in ospedale, cadavere per ore vicino al bagno

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Al Cardarelli di Napoli un nuovo episodio di malasanità. Il cadavere di un uomo viene lasciato per ore in un corridoio usato dai pazienti e dai familiari

La morte, purtroppo, è una eventualità sempre possibile nelle corsie di un ospedale. Il diritto a morire dignitosamente dovrebbe però essere sempre garantito. Garantito dovrebbe essere anche il diritto dei familiari a piangere il proprio congiunto in condizioni che rispettino il loro dolore. Un nuovo episodio di malasanità all’ospedale Cardarelli di Napoli mostra che nella realtà, le cose sono ben diverse. Anche in uno dei momenti più dolorosi della vita.

Al Cardarelli un nuovo episodio di malasanità

L’episodio è stato riferito nelle scorse ore ed è davvero sconcertante. Un uomo si è presento al Pronto Soccorso dell’Ospedale napoletano ed è stato successivamente inviato in Chirurgia d’urgenza. Qui, in attesa di intervento, è avvenuto il decesso. Secondo quanto hanno riferito alcuni pazienti, la sua salma è stata lasciata per ore nel corridoio del bagno utilizzato dai pazienti e dai loro familiari. E’ stato così inevitabile convivere con questo dramma. Lo hanno riferito alcuni pazienti, indignati e scandalizzati per la mancanza di rispetto per il defunto e per i familiari, costretti a piangere la loro perdita in un freddo corridoio. E così il tema della malasanità negli ospedali del meridione scrive un nuovo triste capitolo.

La denuncia

Fretta, incuria, superficialità, scarsa professionalità. Queste accuse sono state mosse apertamente da alcuni familiari dei pazienti del reparto, costretti a vivere per lunghe ore il dramma di convivere con il dolore di una famiglia. La denuncia è arrivata via social, da parte della figlia di una degente del reparto, messa in guardia da una paziente a non usare il bagno “perchè lì c’è un morto”. L’incredulità ha lasciato subito il posto all’indignazione.

La posizione del Cardarelli

Il Cardarelli, attraverso un comunicato del Direttore Generale Verdoliva, ha smentito l’episodio. Ricostruendo l’accaduto, ha sostenuto che in attesa di essere trasportata nelle sale mortuarie, la salma è stata spostata in medicheria. Un locale al quale i pazienti e i loro familiari non hanno autorizzazione ad accedere. “La salma non è stata mai “appoggiata” nel bagno – ha concluso il Direttore Generale del Cardarelli – né tanto meno per tre ore. Il paziente, come sempre accade al Cardarelli, ha ricevuto il massimo rispetto, nella malattia e, purtroppo, anche nella morte”.

Sanità nel mirino

Nonostante la posizione ufficiale dell’ospedale, il caso ha riaperto le polemiche sullo stato della sanità a Napoli e in Campania. Con oltre 90.000 ricoveri all’anno, il Cardarelli, è un’Azienda Ospedaliera di rilievo nazionale. Occupa un ruolo importante nella sanità campana, con i suoi 21 padiglioni. L’ospedale, il più grande dell’Italia meridionale, è spesso tirato in ballo per episodi di malasanità. Nel giugno scorso, i sindacati avevano denunciato la presenza di decine di barelle “appoggiate” nei corridoi dei reparti. Più volte pazienti e associazioni di tutela avevano in precedenza denunciato le attese interminabili al Pronto Soccorso. Per non parlare di errori e scandali che mettono a repentaglio non solo la reputazione dell’istituzione, ma costano centinaia di migliaia di euro di risarcimenti a pazienti “vittime” di errori medici.