Amava il Jazz, il suono del suo sax e il gruppo di Cremona dove suonava, quei ‘ The Swingers’ che il fondatore Nino Donzelli gli aveva insegnato ad animare: Gabriele Guatelli, un passato alla Banca Popolare di Cremona, è stato colto da infarto fulminante al cimitero Père Lachaise di Parigi, proprio sulla tomba del suo musicista preferito: il pianista Michel Petrucciani che ci aveva improvvisamente lasciati nel gennaio del 1999 per un problema ai polmoni. Il sassofonista era accompagnato dalla moglie Anna.
Gabriele amava tutto ciò che aveva un’ancia, ma non solo. Ultimamente si era acquistato un vibrafono pur non sapendo da che parte iniziare per fargli produrre un suono minimamente armonico. Il direttore degli Swingers Riccardo Bergonzi, provato dalla scomparsa di un amico e di un punto di riferimento così importante per la band, racconta che Gabriele si era acquistato quello strumento magnifico per molti motivi, ma soprattutto per il gusto di ricercare un suono che forse un giorno anche Gary Burton (vibrafonista jazz, n.d.r.) era riuscito a produrre.
Tutti gli amici di Gabriele non riescono a capacitarsi di una morte così repentina e assurda, ma esclusivamente quelli tra loro che sono anche musicisti jazz ne comprendono il senso. Qualcuno oggi mi ha scritto che Gabriele è mancato per ‘eccesso di sensibilità’ e che in fondo si augurerebbe la stessa fine. Chiudere gli occhi sulla tomba del proprio Mito, per non riaprirli mai più. Oppure su un palco, in mezzo al pubblico, alla fine di un assolo.
Molto emblematico. Tornando sulla Terra, resta l’incognita della data in cui la salma potrà tornare a casa, e un vuoto davvero incolmabile in un’orchestra dal suono raffinatissimo, così amata dal pubblico.
Lorenza Cattadori