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Muslim Ban: approvata da Trump la legge che vieta l'ingresso dai paesi musulmani

Muslim Ban

Approvata da Trump la Muslim Ban, la legge che vieta l'ingresso negli USA per i cittadini provenienti da paesi a maggioranza musulmana.

Alla fine, con la maggioranza della Corte Suprema a favore del provvedimento, il presidente Donald J. Trump è riuscito a far approvare il Muslim Ban. Una legge che vieta l’ingresso negli USA a cittadini proveniente da paesi a maggioranza musulmana. Precedentemente la legge era stata rigettata in quanto anti-costituzionale. Alcuni giudici in diversi stati federali si erano rifiutati di applicarla poiché aveva una chiara componente razzista. Con l’approvazione della legge da parte della Corte Suprema le precedenti sentenze di anti-costituzionalità vengono completamente ribaltate e abolite.

La prima versione della legge prevedeva il divieto di entrata per le persone provenienti da 6 paesi musulmani (prima ancora erano 7). Tra questi Iraq, Somalia, Ciad, Iran, Libia, Siria e Yemen. Il decreto legge, da oggi in vigore, si allinea perfettamente alla politica della Homeland Security dei precedessori di Trump. Si tratta di una vittoria per l’amministrazione odierna e di un successo personale per il presidente. Infatti il Muslim Ban è stato uno dei primi decreti presidenziali varati da Trump. Uno dei primi e dei più combattuti e discussi. La vittoria è doppia.

Il Muslim Ban

La legge prevede semplicemente il congelamento dei visti USA per le persone provenienti da 6 paesi musulmani. Ad essere colpiti saranno i cittadini di Somalia, Ciad, Iran, Libia, Siria e Yemen. Paesi a maggioranza musulmana e considerati a forte rischio terrorismo. La lista di questi paesi era già nota ai predecessori di Trump (tra cui Obama) che già prima di lui ne avevano evidenziato il rischio. I cittadini provenienti dall’Iraq invece subiranno controlli ulteriori e restrizione di diverso tipo.

La legge era stata rifiutata nella sua applicazione in quanto considerata dai giudici federali incostituzionale e discriminante. Il caso aveva fortemente appassionato il Paese, e la questione sembrava chiudersi con una sconfitta del presidente. Ma la Corte Suprema, tribunale ultimo degli USA ha agito diversamente approvando il Muslim Ban. Un rovesciamento totale dei giudici a favore di Trump (2 soli su 9 hanno espresso un parere contrario) ha deciso che la discriminazione di alcune categorie di persone possa essere giustificato per la salvaguardia e la sicurezza dei cittadini americani. Il presidente D. J. Trump ha, secondo i supremi giudici, il diritto di chiudere le frontiere per proteggere il Paese. All’interno della legge sono inoltre previste delle clausole che investono le persone proveniente dal Venezuela e dalla Corea del Nord.

La Corte Suprema non è entrata nel merito dei problemi etici (e legali) riguardanti le accuse di discriminazione religiosa che la legge potrebbe sollevare.

Retroscena

L’approvazione della legge avviene il giorno dopo l’uscita degli USA dal Global Compact on migration. Si tratta di un accordo firmato nel 2016 tra USA e ONU e che prevedeva delle modalità intergovernative per salvare, regolarizzare e ordinare i problemi riguardanti l’immigrazione. L’accordo avrebbe previsto una serie di politiche di coordinazione tra i paesi sul problema degli immigrati. Sarebbe stata ufficialmente approvata e messa in vigore dalla comunità internazionale nel 2018. Con abile mossa Trump è uscito dall’accordo internazionale (il secondo: il primo è quello di Parigi sul clima). Il vento sembra soffiare a favore di Trump: a pochi giorni fa risale anche il taglio delle tasse (una delle sue promesse elettorali). 3 vittorie importanti negli ultimi 3 giorni.