> > Musulmana fa trasferire donna in ospedale, non voglio uomini

Musulmana fa trasferire donna in ospedale, non voglio uomini

musulmana

Una donna albanese, di religione musulmana, ha fatto trasferire una sua compagna di stanza perché non voleva la presenza di uomini nella camera

Una donna di 89 anni ricoverata in ospedale è stata costretta a cambiare camera dalla compagna di stanza albanese di religione musulmana. La straniera non accettava assolutamente la presenza di uomini. Il fatto è avvenuto al reparto maxillo facciale dell’ospedale Maggiore di Parma. L’uomo in questione si trattava del figlio della signora 89enne. Entrambe le donne sono adesso state dimesse per la ben riuscita delle cure.

Musulmana trasferimento ospedale Parma

Episodio alquanto spiacevole all’ospedale Maggiore di Parma. Una donna albanese di religione musulmana ricoverata nel reparto maxillo facciale della struttura ha fatto trasferire la vicina di 89 anni. Il tutto sarebbe nato dalla presenza del figlio della signora, che è venuto a trovare la madre in ospedale. La donna albanese musulmana avrebbe infatti affermato, secondo la Gazzetta di Parma che non tollera la presenza di uomini della stanza. Purtroppo, però, la situazione sarebbe un po’ sfuggita di mano, ed i toni si sono alzati. La donna albanese musulmana avrebbe affermato, secondo la Gazzetta di Parma, che non poteva stare una notte con un uomo. L’infermiera di turno ha perciò deciso il trasferimento della signora di 89 anni.

musulmana

Ragioni ufficiali del trasferimento

Tuttavia, almeno ufficialmente, il trasferimento è stato permesso solo ed esclusivamente per ragioni mediche e sanitarie. Giuseppe La Torre, coordinatore infermieristico dell’unità operativa, ha infatti affermato: “Il trasferimento della signora nella stanza a fianco, dal letto 7 al letto 9 non è ovviamente stato imposto ai famigliari della signora, ma è stato eseguito insieme a loro; tant’è che da quanto verificato il nipote della paziente si è dimostrato molto gentile con gli infermieri aiutandoli a spostare gli oggetti della nonna, presenti sopra al comodino”.
Sono previste le solite polemiche sul tema dell’immigrazione. Le cure alla donna sono state quindi effettuate in un’altra stanza, con una compagna avente un’età anagrafica più adeguata.

Sempre secondo la Gazzetta di Parma, la nipote della signora 89enne avrebbe denunciato che la donna avrebbe costretto altri pazienti a stare in corridoio. Tuttavia, nel reparto di chirurgia maxillo facciale, la presenza di letti e barelle tecniche all’esterno delle camere di degenza è parte dell’ordinaria attività di consulenza specialistica che l’ospedale effettua per il pronto soccorso. Non si trattava perciò di pazienti ricoverati rimasti senza una stanza, ma bensì di pazienti in attesa di una prestazione specialistica presso gli ambulatori d’urgenza chirurgica presenti all’interno del reparto. E, come avviene sempre in tutti i casi, una volta portate a termine le cure, questi rientro nella propria struttura di efferenza.

Reazione Lega

Fabio Ranieri, vice presidente dell’Assemblea legislativa dell’Emilia-Romagna ed esponente della Lega Nord, ha dichiarato nell’immediato sulla notizia del trasferimento imposto da una paziente musulmana: “Una notizia che se fosse vera sarebbe scandalosa ma che darebbe la riprova di come nell’Italia e nell’Emilia-Romagna governate dal PD sono gli islamici a imporre le loro regole anche nei luoghi pubblici dove si curano le persone, in barba ai disagi che vivono i malati, allo stato laico e pluralista e alle millenarie tradizioni degli italiani”.