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Nadef, retribuzioni "restano al palo". Il potere d'acquisto verrà recuperato nel 2024

Nadef retribuzioni

L'inflazione non smette di fermarsi. Nella Nadef è stato evidenziato che ci vorrà del tempo prima che il potere d'acquisto risalga di nuovo.

Questo è un periodo storico particolarmente critico sia per le imprese che per le moltissime famiglie che stanno affrontando problemi non da poco. L’impennata del costo dell’energia ha messo in ginocchio moltissimi nuclei familiari che faticano sempre più ad arrivare a fine mese. Anche l’inflazione, arrivata ormai poco sotto al 10% non è stata un’eccezione, eppure c’è qualcosa che, secondo la Nadef (Nota di aggiornamento al Def)  è “rimasto al palo”: si tratta delle retribuzioni. 

Nadef, le retribuzioni rimangono “al palo”

Stando a quanto viene previsto dalla Nadef, gli stipendi del settore privato potrebbero subire un piccolo aumento di circa l’1,8% nel 2022. Tale valore – si apprende – potrebbe toccare il 2,9% nel prossimo 2023 e il 2,5% nel 2024. Si tratta di un indice importante che ci dice molto di come il divario effettivo tra il salario e i prezzi continui a crescere. 

“I prossimi mesi saranno complessi”

Nel frattempo nella premessa presentata nella Nadef è stato fornito quadro generale di cosa ci dovremo aspettare nei prossimi mesi: “I prossimi mesi saranno complessi, alla luce dei rischi geopolitici e del probabile permanere dei prezzi dell’energia su livelli elevati. Le risorse a disposizione del Paese per rilanciare gli investimenti pubblici e promuovere quelli privati, sia in nuovi impianti sia in innovazione, non hanno tuttavia precedenti nella storia recente e potranno dar luogo a una crescita sostenibile ed elevata, così da porre termine alla lunga fase di sostanziale stagnazione dell’economia”.