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Napoli, sfonda la porta del metrò: ferito il macchinista

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Un passeggero ubriaco pretende che il treno cambi direzione: sfonda la cabina di guida a calci e a pugni, distruggendo il vetro.

Ancora violenze e aggressioni sui mezzi di trasporto: questa volta la vittima è un macchinista della Anm, a Napoli. L’uomo stava guidando il il treno della Linea 1 in direzione Piscinola, e all’altezza della stazione Dante è stato assalito da un passeggero. Le dinamiche dell’accaduto sono ancora poco chiare: pare che questi fosse ubriaco e pretendeva che il convoglio cambiasse direzione. Successivamente avrebbe sfondato la porta della cabina guida a calci e pugni: il vetro si è sfracellato e ha ferito il macchinista.

La circolazione interrotta

Sul posto sono subito giunte le guardie giurate, i carabinieri e le ambulanze del 118. Il viaggiatore e il macchinista sono stati condotti all’ospedale e fortunatamente non sono in condizioni gravi. Nel mentre, la circolazione su tutta la linea è stata interrotta per circa 20 minuti e per più di un’ora nel tratto tra la stazione di Dante e Garibaldi, poichè uno dei due binari era occupato dal treno fermo e l’altro era necessario per l’inversione di marcia dei convogli verso Piscinola.

I sindacalisti chiedono maggiore sorveglianza

Non è la prima volta che accadono episodi di questo genere. Stufo della situazione, ha parlato il sindacalista Usb Adolfo Vallini; l’uomo chiede maggior sorveglianza al fine di garantire al pubblico sicurezza sui mezzi pubblici. Queste le sue parole: “È un episodio come i tanti che avvengono con regolarità nel fine settimana, con baby gang scatenate e balordi sui treni e i bus. Siamo molto lontani dal garantire la massima sicurezza nelle stazioni e sui mezzi del trasporto pubblico, per i viaggiatori e il personale in servizio. Da anni chiediamo alla Prefettura di aumentare la sorveglianza, al Comune di Napoli di intensificare i controlli e all’Anm di riqualificare il personale amministrativo attualmente in esubero, secondo il piano industriale, in particolare i giovani, per potenziare e meglio dislocare le squadre di controlleria e ripristinare la figura del bigliettaio a bordo dei bus”.