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'Ndrangheta, arrestate tre persone per estorsione

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'Ndrangheta, effettuati tre arresti tra Emilia Romagna, Lazio e Calabria contro altrettante persone per estorsione verso famiglia di un pentito

‘Ndrangheta subisce un duro colpo. Tre persone, tra Emilia Romagna, Lazio e Calabria, sono state arrestate con l’accusa di estorsione con metodo mafioso verso i familiari di un pentito che sta collaborando con la giustizia. L’operazione è stata svolta dalla guardia di finanza di Bologna e dal Servizio centrale investigazione criminalità organizzata (Scico). I pregiudicati sono ritenuti collegati alla ‘ndrina dei Bellocco di Rosarno (Reggio Calabria).

‘Ndrangheta in tre in manette

A questo giro la ‘Ndrangheta incassa un duro colpo. La guardia di finanza di Bologna e il Servizio centrale investigazione criminalità organizzata di Roma hanno effettuato tre arresti. A finire in manette sono stati altrettante persone, sospettate di essere collegate alla ‘ndrina dei Bellocco di Rosarno. Gli individui messi in manette avrebbero commesso estorsione con metodo mafioso contro i familiari di un pentito. Questo, attualmente, sta collaborando con la giustizia. Gli arresti hanno avuto luogo tra Emilia Romagna, Lazio e Calabria. Sono state effettuate, poi, numerose perquisizioni.
Non possiamo che, almeno da una parte, essere quantomeno parzialmente soddisfatti di quanto avvenuto. Infatti, questi arresti ci possono rassicurare, ed evidenziano la qualità del lavoro svolto dalle forze dell’ordine contro la ‘Ndrangheta. Tuttavia, non bisogna né fermarsi, né sedersi. Il lavoro da fare per sconfiggere la malavita è ancora lunghissimo. Può sembrare banale affermarlo, ma bisogna esserne sempre consapevoli.

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Precedenti

Anche a novembre 2017 è stato fatto un arresto per ‘Ndrangheta. L’11 di quel mese, è stata effettuata un’ordinanza di custodia cautelare in carcere contro un ragazzo di 25 anni di Melzo, residente a Pioltello in provincia di Milano. Le motivazioni che hanno portato a ciò sono detenzione di materiale esplodente, estorsione ed usura. Inoltre, c’è l’aggravante perché commessi con modalità mafiose. L’indagato è infatti sospettato di essere appartenente a una famiglia ‘ndranghetista.

L’indagine era partita il 10 ottobre 201 a Pioltello. In quel periodo è stato fatto esplodere un ordigno di fronte alla porta di ingresso dell’abitazione di un cittadino straniero. Alla palazzina sono stati causati dei gravi danni. Secondo l’inchiesta, l’atto intimidatorio, commesso con finalità estorsive, era giunto esattamente ad un’ora e venti minuti dalla scadenza imposta per la consegna del denaro.
L’attività investigativa ha fatto in modo di documentare le gravi condizioni di assoggettamento psicologico in cui viveva la famiglia della vittima. Questa era consapevole dell’appartenenza dell’indagato ad una famiglia di ‘ndrangheta radicata sul territorio di Pioltello.

Sempre a novembre 2017, sono stati effettuati arresti per ‘Ndrangheta anche nella zona di Firenze. Gli arrestati avrebbero estorto 60mila euro ai titolari di un’azienda di ortofrutta che opera nel Mercafir di Novoli. L’accusa è di estorsione con metodo mafioso e di bancarotta preferenziale. Le indagini erano partite nel 2015. Non sono state le denunce dei titolari a farle innescare, ma le intercettazioni telefoniche effettuate dalle Fiamme Gialle durante altre operazioni.