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Ndrangheta, Milano: è favorita dalla disponibilità politica secondo la procura

Ndrangheta, Milano-Palazzo di Giustizia

Ndrangheta a Milano, secondo la procura viene favorita dalla disponibilità politica che ne ha consentito il radicamento nell'intera regione.

Ndrangheta che si è radicalizzata non solamente nel Sud dell’Italia ma anche in alcune regioni del nostro settentrione. Una di queste è certamente la Lombardia. Una delle cause probabilmente utilizzate è la disponibilità del mondo imprenditoriale, politico e delle professioni ad entrare in rapporti di reciproca convenienza con il sodalizio mafioso.

Questo è quanto si enuncia dal “Bilancio di responsabilità sociale” della Procura di Milano. Una situazione certamente non positiva ma che deve far riflettere parecchio sulla situazione esistente anche in città che parevano completamente al di fuori da associazioni di questo genere.

Ricordiamo, a chi non lo sapesse, che la Ndrangheta, nota anche come la Santa e Picciotteria, è una organizzazione criminale italiana di connotazione mafiosa. Le sue origini sono in Calabria. Viene riconosciuta come un’organizzazione criminale unitaria e con un vertice collegiale nel processo Crimine dalla corte di cassazione il 18 giugno 2016.

Il suo sviluppo a partire da organizzazioni criminali opera nelle province di Reggio Calabria, Vibo Valentia, Catanzaro, Crotone e Cosenza. Le attività principali riguardano, tra gli altri, il narcotraffico, l’estorsione, l’usura, il traffico d’armi e lo smaltimento di rifiuti tossici radioattivi.

A differenza delle altre mafie in Italia, fatta eccezione per l’antica Cosa Nostra, la struttura interna a ogni cosca poggia sui membri di un nucleo familiare legati tra loro da vincolo di sangue, chiamate le ‘ndrine.

A Milano e anche nelle altre province lombarde in pratica, sempre quanto riportato dalla Procura dello stesso capoluogo, ogni “locale” (praticamente con questo termine ci si riferisce a ciascun clan attivo sul territorio) ha un proprio omologo e deriva da analoga struttura presente in Calabria.

Come avviene nella regione del Sud Italia, pure in Lombardia gli incontri tra i vari associati avvengono in summit mafiosi definiti “mangiate” nelle quali vengono prese le varie decisioni e le strategie dell’associazione oltre alla concessione di doti in funzione delle necessità che emergono di volta in volta.

L’allarme antimafia è dunque lanciato dalla Procura di Milano. A questo punto toccherà agli inquirenti cercare di sconfiggere questa piaga che si sta radicando sempre più in tutta la Penisola.