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Nella mia ora di libertà di Fabrizio De André: testo e significato

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Nella mia ora di libertà di Fabrizio De André: testo e significato della canzone che portano in scena Giovanni Troppi e Vinicio Capossela.

Nella serata del Festival di Sanremo 2022 dedicata alle cover, ovvero quella dei venerdì 4 febbraio, Giovanni Truppi con Vinicio Capossela portano in scena un brano del 1973. Stiamo parlando di Nella mia ora di liberà di Fabrizio De André. Qual è il testo e quale il significato della canzone?

Nella mia ora di libertà di Fabrizio De André: testo

Di respirare la stessa aria

Di un secondino non mi va

Perciò ho deciso di rinunciare

Alla mia ora di libertà

Se c’è qualcosa da spartire

Tra un prigioniero e il suo piantone

Che non sia l’aria di quel cortile

Voglio soltanto che sia prigione

Che non sia l’aria di quel cortile

Voglio soltanto che sia prigione

È cominciata un’ora prima

E un’ora dopo era già finita

Ho visto gente venire sola

E poi insieme verso l’uscita

Non mi aspettavo un vostro errore

Uomini e donne di tribunale

Se fossi stato al vostro posto…

Ma al vostro posto non ci so stare

Se fossi stato al vostro posto…

Ma al vostro posto non ci sono stare

Fuori dell’aula sulla strada

Ma in mezzo al fuori anche fuori di là

Ho chiesto al meglio della mia faccia

Una polemica di dignità

Tante le grinte, le ghigne, i musi

Vagli a spiegare che è primavera

E poi lo sanno ma preferiscono

Vederla togliere a chi va in galera

E poi lo sanno ma preferiscono

Vederla togliere a chi va in galera

Tante le grinte, le ghigne, i musi

Poche le facce, tra loro lei

Si sta chiedendo tutto in un giorno

Si suggerisce, ci giurerei

Quel che dirà di me alla gente

Quel che dirà ve lo dico io

Da un po’ di tempo era un po’ cambiato

Ma non nel dirmi amore mio

Da un po’ di tempo era un po’ cambiato

Ma non nel dirmi amore mio

Certo bisogna farne di strada

Da una ginnastica d’obbedienza

Fino ad un gesto molto più umano

Che ti dia il senso della violenza

Però bisogna farne altrettanta

Per diventare così coglioni

Da non riuscire più a capire

Che non ci sono poteri buoni

Da non riuscire più a capire

Che non ci sono poteri buoni

E adesso imparo un sacco di cose In mezzo agli altri vestiti uguali

Tranne qual è il crimine giusto

Per non passare da criminali

C’hanno insegnato la meraviglia

Verso la gente che ruba il pane

Ora sappiamo che è un delitto

Il non rubare quando si ha fame

Ora sappiamo che è un delitto

Il non rubare quando si ha fame

Di respirare la stessa aria

Dei secondini non ci va

E abbiamo deciso di imprigionarli

Durante l’ora di libertà

Venite adesso alla prigione

State a sentire sulla porta

La nostra ultima canzone

Che vi ripete un’altra volta

Per quanto voi vi crediate assolti

Siete per sempre coinvolti

Per quanto voi vi crediate assolti

Siete per sempre coinvolti

Il significato della canzone

Nella mia ora di libertà di Fabrizio De Andrè, brano uscito nel lontano 1973, ha un significato molto profondo. E’ il finale di Storia di un impiegato e il cantautore sceglie di metterlo in scena all’interno di una prigione. E’ qui che l’uomo, avendo tanto tempo a disposizione, riflette sulle cose che ha fatto. Errori giudiziari, ruoli assegnati dalla società e giochi di potere: è inutile mettersi nei panni dell’altro quando non potresti mai essere come lui. E’ forse questo l’equilibrio? “Per quanto voi vi crediate assolti, siete per sempre coinvolti“, cantava l’indimenticabile Faber.