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Neomamma suicida, il marito accusa l'ospedale

Neomamma suicida, le parole del marito

Poteva vedere la moglie solo un'ora al giorno, nonostante le richieste, e così non ha potuto aiutarla a superare il difficile momento.

Non si dà pace Gerardo Sainato, marito di Antonietta Corinto, la giovane neomamma suicida morta all’ospedale Ruggi di Salerno dove aveva da poco dato alla luce il piccolo Vincenzo. A pochi giorni dalla morte della moglie, Gerardo parla e accusa l’ospedale di non aver dato ascolto alle sue richieste e di non avergli permesso di stare accanto ad Antonietta in un momento difficile e delicato.

Il dramma della neomamma

I medici dell’ospedale Ruggi di Salerno non avevano capito la gravità della situazione. Gerardo Sainato è convinto che sia proprio questo che ha permesso il suicidio della giovane moglie e madre che si è gettata dal sesto piano. “Ci è stato detto che mia moglie non aveva bisogno di assistenza, che era solo preoccupata per le sorti del figlio”.

Il marito invece sapeva che qualcosa era cambiato in Antonietta e che era necessario starle vicino, sostenerla. Per questo aveva fatto richiesta di poter accedere al reparto maternità anche in orari diversi da quello prestabilito per le visite, ma la sua domanda non è mai stata ascoltata. “Avevamo chiesto ai medici un permesso speciale per starle vicino. Ma non ci è stato concesso”, denuncia Gerardo. “Nessuno ha avuto la bontà di dare ascolto alle nostre richieste. Potevamo entrare in reparto un’ora al giorno, quella destinata alle visite”.

La depressione

Il sospetto è che Antonietta Corinto soffrisse di una depressione post partum che l’ha indotta a togliersi la vita. Una condizione assai comune che ha portato la neomamma a ignorare le gioie della maternità e a sentirne solo la disperazione. Una depressione che si legge anche tra le righe degli ultimi post pubblicati su Facebook dalla giovane sposa.

La sera del 22 giugno, Antonietta ha annunciato a parenti e amici che il suo piccolo Vincenzo era nato. Ma dalle sue parole traspare la difficoltà che sta affrontando. “La vita a volte ti mette a dura prova“, così esordisce la neomamma.

L'ultimo post

Pochi minuti dopo, un altro post: una catena con un’immagine della Madonna in gravidanza e la richiesta di protezione per sé e il piccolo Vincenzo. Antonietta sperava in un miracolo che non è arrivato.

Un altro post sulla sua pagina Facebook

Parenti e amici

Parenti, amici e tutta la comunità di Sapri, dove vivevano, si stringono intorno alla famiglia di Antonietta. Il sindaco ha proclamato il lutto cittadino per ricordarla.

Il padre della neomamma la descrive come “una ragazza perfetta. Non le mancava nulla, aveva costruito attorno a lei solo amore”.

La zia Simona, con cui Antonietta aveva un rapporto particolarmente stretto, non riesce a spiegarsi la morte improvvisa della nipote. “Cosa è accaduto non riesco a capirlo. Era una coppia felice. Lunedì alle 9 mi ha chiamato per dirmi che sarebbe andata in chiesa e poi ad allattare Vincenzo. Dopo cosa è accaduto? Ditemi cosa è accaduto. Mia nipote non era depressa”.