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Neonata morta dopo il parto: ginecologa a processo per omicidio colposo

La piccola Aurora morì, e i genitori vogliono giustizia

Neonata morta dopo il parto: ginecologa a processo per omicidio colposo. Secondo l'accusa il tracciato indicava chiaramente la necessità del cesareo

Neonata morta dopo il parto nella Bergamasca, ginecologa a processo per omicidio colposo a seguito di un’accusa di imperizia diagnostica su cui il Gup ha deciso di far luce disponendola verifica in aula. La ginecologa era in servizio al Policlinico di Ponte San Pietro, nella Bergamasca, il 20 aprile del 2019, quando cioè si consumò il dramma. Fu dramma soprattutto per i giovani genitori della neonata, Lara Bosisio e Luigi Ferrari. In quel giorno la piccola Aurora lasciò la vita dopo appena mezzora da che si era affacciata ad essa. Ma cos’era successo? Il quotidiano “Bergamonews” ha ripercorso la vicenda, non nuova alle cronache, dopo la denuncia presentata dai genitori.

Neonata morta dopo il parto: dramma e denuncia

Quel verbale era stato preso in carico dal Sostituto Procuratore Giancarlo Mancusi, che aveva aperto un’inchiesta per omicidio colposo iscrivendo a registro inizialmente 13 persone. Erano i medici, gli anestesisti, gli infermieri e le ostetriche presenti in ospedale la sera del fatto assunto come reato. Successivamente per 12 indagati era stata chiesta l’archiviazione e dopo l’autopsia sul corpo della neonata l’azione penale era stata esercitata solo sulla ginecologa. Perché? Perché secondo la parte accusante avrebbe agito “con imperizia, consistita nella violazione delle linee guida di interpretazioni dei tracciati cardiotocografici e delle buone pratiche clinico-assistenziali”.

L’accusa, la difesa e il cesareo salvavita

In buona sostanza di cosa è accusata la dottoressa? Di non essersi accorta dalla lettura dei tracciati che era il momento di fare un cesareo che avrebbe evitato con altissima probabilità la morte della neonata. L’avvocata della ginecologa, Claudia Zilioli, è di altro parere in punto di diritto. Non c’era sofferenza neonatale rilevabile e quindi non c’è stata imperizia nel non rilevare una cosa che rilevabile non era, questo perché il tracciato cardiotocografico era regolare. Il Gup Federica Gaudino ha valutato le due tesi ed ha deciso che il fascicolo “merita” l’accertamento della verità in un dibattimento. Prima udienza del processo il 21 gennaio del 2022.