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Neonato morto al Pertini, al compagna di stanza della madre: "Ho chiamato io l'infermiera"

Ospedale Pertini

La compagna di stanza della madre del neonato morto al Pertini ha raccontato cosa è accaduto nei terribili attimi in cui è avvenuta la tragedia.

È spuntata una testimone dei drammatici attimi che hanno portato alla morte del neonato all’ospedale Pertini. Si tratta della compagna di stanza della mamma del piccolo, che ha lanciato l’allarme.

Neonato morto al Pertini, a dare l’allarme la compagna di stanza della mamma

Alessandro Palombi, avvocato della mamma del neonato morto durante l’allattamento all’ospedale Sandro Pertini di Roma, insieme alla collega Michela Tocci, ha dichiarato che presenterà una denuncia in Procura, documentata con una investigazione difensiva. Come riportato dal Corriere della Sera, è spuntato un nuovo dettaglio nella vicenda su cui è stata aperta un’inchiesta per omicidio colposo contro ignoti. A dare l’allarme sarebbe stata un’altra mamma, ricoverata nella stessa stanza della mamma del piccolo, che si è addormentata mentre allattava, esausta dopo diciassette ore di travaglio. Sarebbe stata una paziente ad accorgersi che qualcosa non andava, non il personale sanitario. Il pubblico ministero Maria Sabina Calabretta vuole fare chiarezza su questo aspetto, per capire quanti controlli sono stati fatti la notte della tragedia per valutare se ci siano responsabilità per negligenza e impudenza.

L’ipotesi è quella di sorveglianza carente nel reparto

Secondo quanto riportato dal Corriere della Sera, la notte in cui è avvenuta la tragedia, sarebbe stata la compagna di stanza della donna che ha perso il suo bambino ad accorgersi che qualcosa non andava. La donna si è resa conto che il neonato rischiava di soffocare sotto il peso della mamma, che si era addormentata dopo 17 ore di travaglio. La paziente ha subito chiamato l’infermiera, ma purtroppo era troppo tardi. Gli inquirenti stanno valutando l’ipotesi di scarsa sorveglianza da parte del personale di turno. La direzione strategica della Asl Roma 2, in un comunicato stampa, “respinge in maniera categorica questa rappresentazione, in quanto non vi sono carenze di personale in servizio. Alle pazienti viene assicurata un’adeguata presa in carico ed il rispetto dei requisiti organizzativi previsti dalla normativa vigente, che determina, peraltro, un alto livello di soddisfazione da parte dell’utenza così come testimoniato dall’incremento dei volumi di attività“.