Ohio, Stati Uniti d’America, una donna viene accusata di omicidio: è il secondo figlio che muore mentre dormiva insieme a lei. La mamma, Brooke Hunter, perde di nuovo un figlio, dopo appena un anno dalla morte del primogenito, avvenuta nelle stesse circostanze. Il neonato aveva sei settimane.
Neonato morto nel letto, un anno prima era toccato al fratello: il caso
Quando si verificò la tragedia, lo scorso anno, la donna fu avvisata sui pericoli del co-sleeping: dormire accanto al figlio neonato. In quell’occasione, infatti, aveva perduto il suo primogenito. Per questo motivo, quando il dramma si è verificato di nuovo e nelle stesse circostanze, è scattata l’accusa di omicidio colposo.
Secondo il giudice che l’ha incriminata, la madre avrebbe messo in pericolo i bambini in entrambi i casi, perciò ha emesso un mandato d’arresto.
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Cos’è il co-sleeping e quali condizioni deve rispettare
Co-sleeping, letteralmente, significa condividere insieme il letto. Si riferisce a quella pratica che è consigliata dai pediatri alle mamme coi loro figli piccoli, ma la regola necessaria è che avvenga in totale sicurezza. Di conseguenza, è necessario che il neonato abbia il suo spazio vitale, arieggiato e privo di elementi che possano indurne il soffocamento, come coperte o peluche.
L‘American Academy of Pediatrics (AAP) consiglia però a tutte le neomamme di non dormire con i propri bambini. Le dichiarazioni sono le seguenti: “Si comprende e si rispetta la scelta di molti genitori che scelgono di condivere il letto, per una serie di motivi, coi loro figli. Tra questi, la facilitazione dell’allattamento al seno, eventuali preferenze culturali e la convinzione che siano più al sicuro. Purtroppo, però, può essere anche un pericolo”.