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Niente carburante per lo yacht dell’oligarca russo bloccato in porto in Norvegia

Il Ragnar bloccato in porto

Il comandante del Ragnar si è sentito rispondere dai rifornitori di Narvik di "farsela a piedi", perciò niente carburante per lo yacht dell’oligarca russo

Niente carburante per lo yacht dell’oligarca russo bloccato in porto in Norvegia, anzi, al capitano che lo richiedeva sarebbe stato risposto dai rifornitori di Narvik: “Fatevela a remi”. Non solo sanzioni dunque, ma anche iniziative private, iniziative che hanno colpito lo yacht di 68 metri Ragnar di Vladimir Strzhalkovsky. Si tratta di un oligarca russo, ex agente del KGB e da tempo in stretti rapporti con Vladimir Putin che ha fatto fortuna con l’estrazione di nichel come Ceo di Norilsk Nickel. Strzhalkovsky e l’uomo che per dimettersi ha preso una “buonuscita” da 100 milioni di dollari per capirci. 

Niente carburante per lo yacht dell’oligarca 

Ma tutta quella ricchezza non è servita al suo capitano, Lankester, per ottenere del carburante dal porto norvegese dove il Ragnar ha attraccato ormai quasi a secco. Anzi, qualcuno ironicamente gli ha risposto: “Alzate le vele”. Il britannico Guardian ha spiegato che il capitano dello yacht sarebbe un ex Royal Marine  e ha accusato le autorità norvegesi di discriminazione. 

Le proteste del capitano e l’accusa alla Norvegia

A suo parere Strzhalkovsky non è nell’elenco degli oligarchi sanzionabili e lui e l’equipaggio non sono russi. Lo yacht in effetti batte bandiera maltese ma, ha spiegato Lankester, “nessuno ci ascolta, vogliamo solo andare a casa”. Alla fine l’ex militare ha accusato la Norvegia di usare due pesi e due misure perché ai pescherecci russi il carburante viene dato.