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Niente cortisone con il covid, lo dice l’Ordine dei Medici di Torino: l'uso inappropriato è pericoloso

L'uso eccessivo del cortisone contro il covid può essere dannoso

Niente cortisone con il covid, lo dice l’Ordine dei Medici di Torino che avverte come in più pregiudichi l'accesso alle terapie con anticorpi monoclonali

Niente cortisone con il covid, lo dice l’Ordine dei Medici di Torino, che spiega come l’uso inappropriato degli stessi possa peggiorare addirittura il quadro clinico. Le segnalazioni provenienti dai reparti ospedalieri parlano chiaro: i pazienti che fin dai primi giorni di malattia hanno assunto in modo inappropriato cortisonici peggiorano. L’allarme è serio e arriva dall’Ordine dei medici di Torino. C’è una precisa linea di cui i medici torinesi si sono fatti testimoni. Cioè quella per cui ogni protocollo territoriale per  la cura dei malati covid, compresa la linea guida della Regione Piemonte, e tutta la letteratura scientifica in materia concordano. 

Niente cortisone con il covid: è inutile e pericoloso

Su cosa? Sul fatto che l’uso del cortisone all’esordio della malattia sia inutile e pericoloso. Soprattutto in assenza di disturbi respiratori che richiedano ossigenoterapia. Ma c’è di più. “Il trattamento inappropriato con cortisonici impedirà l’inserimento di questi pazienti nella sperimentazione della terapia con anticorpi monoclonali, che è partita proprio in questi giorni in Piemonte”. Non è un caso che il protocollo adottato a livello nazionale per la scelta dei soggetti cui distribuire gli anticorpi sia “riservato a pazienti con sintomi lievi/moderati, nei primi giorni di malattia. Poi non ospedalizzati, senza insufficienza respiratoria e senza terapia cortisonica in corso, ma con rischio di progressione verso forme gravi”. 

Giustetto: i medici lo prescrivano con oculatezza

Il presidente dell’Ordine dei Medici di Torino Guido Giustetto la spiega meglio: “Immaginiamo che, in parte, l’uso di cortisonici possa essere un’iniziativa spontanea da parte di cittadini che trovano informazioni scorrette in rete o sui social. Tuttavia ricordiamo comunque a tutti i medici ai quali per la prima volta si rivolge il paziente Covid con sintomi lievi di attenersi strettamente alle evidenze scientifiche. E di farlo riservando la prescrizione di questi farmaci ai casi di insufficienza respiratoria con necessità di ossigenoterapia”.