“Niente intesa senza Crimea e Donbass”: Vladmir Putin gela l’Onu e tutto sommato lo fa con una linea non proprio “a sorpresa”, solo che l’Onu sembra essere tarata ormai per arrendersi anche di fronte all’ovvio e così è andata. L’incontro dello zar con il segretario Antonio Guterres ha segnato un nulla di fatto con un dialogo inesistente ed una distanza fra le due posizioni seconda solo a quella che al “tavolone” di Putin c’era fra i due rappresentanti delle posizioni stesse.
“Niente intesa senza Crimea e Donbass”
La conferenza stampa congiunta del segretario generale dell’Onu e del ministro degli Esteri russo Serghei Lavrov a margine dell’incontro con Vladimir Putin ha dato la cifra dei risultati scarni ottenuti durante il summit “che contava”. Il sunto è che Putin non arretra e le sue proposte sono chiare: “Senza un accordo sulla Crimea e sul Donbass non è possibile firmare garanzie di sicurezza sull’Ucraina“. Poi ha spiegato che i colloqui online “vanno avanti” ma è fuffa mainstream. E sul massacro di Bucha Putin non cede: quella è stata solo e soltanto una “messinscena, l’esercito russo non ha nulla a che fare con quello che è avvenuto”.
I punti sui massacri a Bucha e su Azovstal
E su Azovstal? “Se le forze di Kiev non liberano i civili ad Azovstal, si comportano come terroristi”. Il dato empirico è che però Putin una linea e dei punti “programmatici”, per quanto intransigenti ed impuniti, ce li ha. Chi sembra non averne è la controparte e l’organismo che avrebbe dovuto mettere a crogiolo diplomatico queste proposte, magari limandole, ma comunque lavorandoci.