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Niente Nobel per Bob Dylan

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Non andrà a Stoccolma a ritirare il Nobel per la letteratura. Bob Dylan ha detto che non potrà essere presente a causa di "impegni presi precedentemente". Il prossimo dicembre, quindi, alla cerimonia ufficiale di consegna dei prestigiosi riconoscimenti, mancherà il personaggio più famoso di tut...

Non andrà a Stoccolma a ritirare il Nobel per la letteratura. Bob Dylan ha detto che non potrà essere presente a causa di “impegni presi precedentemente”.

Il prossimo dicembre, quindi, alla cerimonia ufficiale di consegna dei prestigiosi riconoscimenti, mancherà il personaggio più famoso di tutti, il menestrello del rock, Robert Zimmermann alias Bob Dylan, nativo di Duluth, Minnesota, classe 1941. Il diretto interessato ha spiegato di “essere molto onorato” del premio, aggiungendo che “gli sarebbe piaciuto poter ricevere il Nobel di persona”, ma che alcuni “impegni” gli impediranno di essere a Stoccolma nella data fissata.

Bob Dylan, insignito del premio che fu di illustri suoi compatrioti come Hemingway, Steinbeck e Faulkner, non andrà a Stoccolma, accomunandosi in ciò ai precedenti di Aung San Suu Kyi, la birmana che nel 1991 era rinchiusa in carcere, come Liu Xiaobo nel 2010, di Doris Lessing , che a 88 anni non se la sentì di affrontare il viaggio, e di Harold Pinter, che nel 2005 era già molto malato.

Nuove espressioni poetiche all’interno della grande tradizione della canzone americana

Al ritiro del premio assegnatogli “per aver creato nuove espressioni poetiche all’interno della grande tradizione della canzone americana”, Bob Dylan non ha rinunciato, cosa che invece fece Jean Paul Sartre nel 1964. Subito dopo l’annuncio da parte dell’Accademia di Svezia, l’ipotesi che il cantautore potesse rifiutare l’onorificenza era in effetti sembrata verosimile, poi era arrivata una breve nota sul suo sito ufficiale con i ringraziamenti per l’onore tributatogli.

Ad ogni buon conto, Bob Dylan non sarà a Stoccolma a ritirare di persona il premio Nobel per la letteratura. Scelta personale o vero impedimento che sia, per prima l’Accademia non ha sollevato alcuna obiezione. Del resto, il riconoscimento non è assegnato a premio della buona creanza o del saper gestire al meglio i propri impegni, ma per la capacità di saper scrivere testi come quello di “Highway 51”, la cui prima strofa ripercorre l’episodio biblico di Abramo. A lui Dio dice “kill me a son”, e “Abe”, nella rivisitazione di Dylan, risponde con un secco “man, you must be putting me on”, che vale come “amico, mi stai pigliando in giro?”. Che questo valga il Nobel è materia di cui discuteranno i posteri, ma di sicuro certe cose non le ha scritte nessun altro.