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Niente Quorum: vota il 32% degli italiani

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Sono passati ormai 10 giorni dal giorno in cui gli italiani erano stati chiamati ad esprimere il loro parere in merito all'articolo 6, comma 17, terzo periodo, del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152 (Norme in materia ambientale). I commenti a caldo sono stati davvero tanti. Soprattutto sui s...

Sono passati ormai 10 giorni dal giorno in cui gli italiani erano stati chiamati ad esprimere il loro parere in merito all’articolo 6, comma 17, terzo periodo, del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152 (Norme in materia ambientale).
I commenti a caldo sono stati davvero tanti. Soprattutto sui social.
Numerose le offese rivolte a chi non ha esercitato il suo diritto/dovere al voto. Perché in effetti è stata proprio questa “mancanza” a far si che il referendum si concludesse in nulla di fatto.
Com’è ormai noto, veniva chiesto agli italiani se erano favorevoli all’abrogazione di un decreto riferito alle concessioni per la trivellazione del Mare Nostrum al fine di estrarre gas e petrolio. Nello specifico il referendum era mirato alla “durata” durata delle concessioni: fino alla scadenza contrattuale oppure fino all’esaurimento del giacimento. Questo per essere sintetici.

Il referendum quindi chiedeva di esprimere un parere. Il problema non è che ha visto il no, quindi l’opinione anti-ambientale se vogliamo definirla tale. Semplicemente solo il 32% degli italiani ha espresso il proprio parare e – così facendo – ha invalidato per intero il quesito. E’ infatti noto che per fare il modo che un referendum abbia valore è necessario che voti il 50% +1 del popolo italiano. Bisogna, in soldoni, raggiungere il quorum.
Questa la più grande sconfitta. Non è stato raggiunto. Che al popolo italiano non interessi nulla del destino del proprio mare? Secondo alcuni, il referendum non è stato abbastanza pubblicizzato. Secondo altri il consiglio del nostro premier a non votare – cosa tra l’altro anti democratica – è stato seguito da molti italiani – cosa questa tra l’altro anti democratica.
Secondo altri ancora, il referendum è stato solo un “gioco di potere”. Gli altri quesiti raccolti nel suddetto articolo sono stati “cancellati/modificati” dal governo senza che nessuno ne sapesse nulla. Molte cose, come sempre accade in molti governi e non solo nel nostro, sono taciute.

Ciò che ha fatto però indignare molti sindacati e molti italiani è stato però proprio la mancanza di interesse della popolazione rispetto a questione che – volenti o nolenti – ci riguardano.
Un ennesimo punto a favore dello stato.