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No green pass, Sara Cunial e Davide Barillari occupano gli uffici della Regione Lazio

no vax M5S

Gli ex M5S e no-vax Sara Cunial e Davide Barillari hanno occupato gli uffici della Regione Lazio come protesta per il Green pass obbligatorio.

Da oggi – lunedì 15 ottobre – è obbligatorio il Green pass per tutti i lavoratori, ma sono in molti a non essere d’accordo. Tra questi, anche il consigliere Davide Barillari e la deputata Sara Cunial.

Green pass obbligatorio: il disappunto di Davide Barillari e Sara Cunial

Da oggi – lunedì 15 ottobre – è obbligatorio il Green pass per tutti i lavoratori, ma sono in molti a non essere d’accordo. per recarsi sul posto di lavoro, infatti, sarà necessario essere in possesso della propria certificazione verde oppure, in alternativa, avere un certificato di tampone negativo.

I due ex membri del Movimento 5 Stelle – Davide Barillari e Sara Cunial – sono da sempre ed esplicitamente no vax e no pass, tanto che nell’estate appena trascorso fondarono addirittura il movimento R2020, dichiaratamente anti-vaccinazioni.

Barillari-Cunial, Green pass obbligatorio: la protesta 

In tutta Italia i sostenitori no-vax stanno protestando in risposta al decreto del Governo, e i due ex mebri del M5S non sono stati da meno: il consigliere della Regione Lazio, Davide Barillari, si è barricato all’interno degli uffici regionali nel giorno dell’obbligo del Green pass sui luoghi di lavoro, accompagnato dalla deputata ex M5S Sara Cunial. 

«Abbiamo passato qui la notte e continuiamo l’occupazione. Siamo in difesa del diritto al lavoro, resistere per esistere», così scrive Barillari su Facebook.

Barillari-Cunial, Green pass obbligatorio: le parole del consigliere regionale

Sempre attraverso i suoi canali social, il consigliere della Regione Lazio Barillari ha proseguito nel monologo:

«15 ottobre 2021, i libri di storia ricorderanno questa giornata come la giornata della vergogna. Sono entrato nel mio ufficio senza greenpass e senza tampone. Da questo momento aspetto le forze dell’ordine che mi dicano che non posso più stare nel mio ufficio a lavorare, aspetto che le autorità di questo Stato, che dovrebbero difendere la Costituzione della Repubblica Italiana, mi vengano a prendere per farmi uscire con la forza. Io non opporrò resistenza: il mio è un atto simbolico, politico, istituzionale, per svegliare le coscienze».