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No Tav in cella: sospetta scabbia

Visita da una grata del carcere

Milano - Si erano recati all'usuale colloquio con i loro clienti gli avvocati Eugenio Losco e Mauro Straini ma sono stati costretti a tornare indietro senza poterli incontrare a causa di un presumibile caso di scabbia. Questo è quanto riferito dai due legali che si erano diretti presso il ca...

Milano – Si erano recati all’usuale colloquio con i loro clienti gli avvocati Eugenio Losco e Mauro Straini ma sono stati costretti a tornare indietro senza poterli incontrare a causa di un presumibile caso di scabbia.

Questo è quanto riferito dai due legali che si erano diretti presso il carcere di Torino “Lorusso Cotugno” dove si trovano, dalla scorsa estate per l’assalto al cantiere di Chiomonte della Torino-Lione del maggio 2013, i tre attivisti No Tav che loro seguono e che non hanno potuto incontrare perché, come è stato spiegato loro dalla casa circondariale, “presumibilmente” hanno contratto la scabbia.

Secondo i legali, i tre giovani detenuti con regime di alta sorveglianza, “i primi giorni dopo il trasferimento a Torino hanno dormito senza materassi o solo sulle brandine e non è stato nemmeno dato loro il cosiddetto ‘kit d’ingresso’ con gli effetti personali per la vita in cella”.

I tre ragazzi sono adesso sottoposti a verifiche per accertare l’avvenuta contrazione della scabbia.