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Noam Chomsky su declino dei media tradizionali e la generazione Z

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Roma, 31 mar. (askanews) - "Nella pubblicità sul giornale del mattino successivo, c'è uno spazio che è il 'contenitore delle notizie' e lì ci sono le parti che vengono inserite nelle notizie. In televisione il contenuto, dove va il cosiddetto lavoro creativo, le spese per le immagini, è nella...

Roma, 31 mar. (askanews) – “Nella pubblicità sul giornale del mattino successivo, c’è uno spazio che è il ‘contenitore delle notizie’ e lì ci sono le parti che vengono inserite nelle notizie. In televisione il contenuto, dove va il cosiddetto lavoro creativo, le spese per le immagini, è nella pubblicità. E nel mezzo c’è un inseguimento di auto o qualcosa che tiene il pubblico a guardare fino alla pubblicità successiva. Questa è fondamentalmente la struttura dei media. È molto interessante: il modello di business è in declino, perché la pubblicità si sta spostando su Internet e sui social media”: così Noam Chomsky, filosofo, linguista, scienziato cognitivista, teorico della comunicazione e attivista politico statunitense, nel video collegamento con il Cinema Troisi a Roma, evento organizzato dalla Fondazione Piccolo America il 29 marzo 2023.

“Quindi, ciò che sta accadendo è che i giornali e i notiziari televisivi si stanno riducendo. L’effetto molto grave è che i media locali, che una volta erano, negli Stati Uniti, di alta qualità, forse in molti Stati, oltre che a Los Angeles, Detroit, Cleveland e Chicago, i giornali di alta qualità, stanno scomparendo, riducendosi fondamentalmente a due giornali, il Washington Post e il New York Times, che stanno diminuendo a loro volta”.

“E i giovani? Non conosco la situazione in Inghilterra e in Italia, ma negli Stati Uniti ci sono stati degli studi in merito, ed è emerso che la cosiddetta Generazione Z, i giovani nati dal 2000 in poi, all’incirca, non leggono la stampa, non guardano la TV, sono arrivati al punto di non guardare nemmeno Facebook. Vivono su TikTok, Instagram, è da lì che prendono le informazioni. È un declino radicale di quella che una volta era una cultura mediatica limitata, ma esistente. Questo è piuttosto grave, voglio dire, Internet in linea di principio offre un accesso molto ampio”, ha aggiunto.