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Noemi Durini, perizia conferma: viva mentre veniva sepolta

noemi durini

Noemi Durini, la povera ragazza uccisa lo scorso 3 settembre era ancora viva mentre veniva sepolta sotto i sassi dal suo assassino

Nuovi raccapriccianti sviluppi del terribile caso di Noemi Durini. Secondo quanto emerge, la ragazza di Specchia, uccisa il 3 settembre 2017, era ancora viva mentre veniva sepolta dal suo assassino. Il corpo è stato rinvenuto dieci giorni dopo il decesso seppellito tra le pietre. Il fidanzato, all’epoca 17enne, Lucio Marzo aveva confessato l’omicidio della giovane 15enne. Tuttavia, nella lettera consegnata il 3 gennaio alla polizia penitenziaria, l’imputato ha cambiato la versione, coinvolgendo un amico comune di 49 anni.

Noemi Durini viva durante sepoltura

La consulenza sulla capacità di intender e volere di Lucio Marzo, fidanzato della povera Noemi Durini e da poco divenuto maggiorenne, ha mostrato che la ragazza era ancora viva mentre veniva sepolta tra Santa Maria di Leuca e Castrignano del Capo. Lì, la vittima è stata ritrovata il 13 settembre 2017, a dieci giorni dalla morte. Noemi Durini, mentre veniva sepolta, avrebbe detto a Lucio Marzo: “Che c…o stai facendo?”. Se ciò fosse vero, saltato fuori durante l’ultimo interrogatorio fatto all’imputato, si getterebbe un’ulteriore lugubre ombra su questo terrificante caso. In particolare, a fare impressione, sono stati l’atteggiamento e le stesse risposte date da Lucio Marzo. Il ragazzo si è dimostrato in più momenti disorientato, con ogni probabilità perché il confronto ha preso una piega differente da quanto immaginato da lui. E anche perché il giovane ha cercato di scagionarsi con una lettera.

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Uomo di 49 anni coinvolto

Lucio Marzo, proprio il giorno del ritrovamento, aveva confessato l’assassinio della ragazza 15enne. Tuttavia, nella lettera consegnata lo scorso 3 gennaio alla polizia penitenziaria, il ragazzo ha cambiato la sua versione. Adesso, la vicenda viene nuovamente ritrattata, e si coinvolge un 49enne, amico comune dei due. Lucio Marzo ha colpito Noemi Durini, ma non l’avrebbe uccisa. Sarebbe intervenuto questa figura a porre fine alla vita della povera ragazzina di 15 anni. Lucio Marzo afferma anche di essere una sorta di vittima nel rapporto che aveva con Noemi Durini. Il giovane sarebbe stato, secondo lui, uno schiavo della situazione, quasi una vittima.

La verità su quanto affermato dall’imputato verrà presto verificata. Infatti, quanto affermato sarà confermato o meno con la consulenza del medico legale Vaglio, che sarà messa a confronto con quella dei colleghi Francesco Introna, nominato dai legali Mario Blandolino e Giulia Bongiorno per conto della madre di Noemi, ed Ermenegildo Colosimo scelto dagli avvocati Luigi Rella e Paolo Pepe per conto di Lucio Marzo. Parte dell’inchiesta anche il padre del ragazzo, sostenuto dai legali Luigi Piccinni e Stefano De Francesco, ed il padre di Noemi Durini, sostenuto invece dall’avvocato Francesco Zacheo.

Aggressioni Lucio Marzo

Lucio Marzo non gode comunque di buona reputazione, nemmeno in carcere. Il giovane, nelle settimane scorse, ha subito ben due aggressioni da parte di altri carcerati. La tensione sarebbe stata innescata da una resa di conti riguardanti alcune questioni interne che si sono venute a creare tra Lucio Marzo e altri detenuti. L’ex fidanzato di Noemi Durini, preso a calci e a pugni, in nessun caso a fatto ricorso alle cure sanitarie della struttura.