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Omicidio Noemi. Analisi del gip su Lucio Marzo: "Nessun senso di colpa"

Lucio Marzo

Al processo per l'omicidio di Noemi, Lucio Marzo viene analizzato dagli psicologi dell'Asl di Lecce e non trovano in lui nessun senso di colpa.

L’analisi psichiatrica

Il caso dell’omicidio di Noemi ora è nelle mani del Tribunale per i minorenni di Lecce. Il gip sta esaminando Lucio Marzo nel vero senso della parola: sta vagliando quanto riportato nei referti degli psicologi che hanno analizzato il ragazzo. Proprio quando l’avvocato difensore di Lucio ha puntato tutto sul momento di rabbia, arrivano i risultati delle analisi che dipingono Lucio Marzo come un ragazzo dalla doppia personalità. Il giudice, in particolare, non ha usato mezzi termini e ha parlato di “un’organizzazione borderline di personalità con capacità intellettive al limite“, ma soprattutto non ha visto nel ragazzo nessun senso di colpa per l’omicidio commesso. Il dipartimento di salute mentale dell’Asl di Lecce ha fatto una perizia psichiatrica il 14 settembre e il risultato sembra dare ragione a quanto affermato dal giudice.

La difesa

L’avvocato della difesa si era espresso, invece, in questi termini: “E’ molto pentito e segnato perché si è trattato, secondo la sua ricostruzione, di un momento di ira in cui ha reagito in quel modo.” Una tesi del tutto opposta rispetto a quanto dice il referto psichiatrico e quanto afferma il giudice. Probabilmente rimarrà una tesi molto debole e verrà scartata a priori dal giudice. Tutti i vari aspetti del caso fanno credere che si tratti di un omicidio premeditato e, tra l’altro, orchestrato sulla base di motivazioni assurde. A questo punto, perciò, bisogna vedere cosa proverà a fare la difesa: se continuerà a sostenere la tesi del gesto violento improvviso o se proverà a mediare per quanto riguarda la pena finale che verrà assegnata a Lucio Marzo. Tra l’altro il processo non si sta svolgendo in un clima sereno, perché in questi giorni la casa dei genitori di Lucio è stata presa di mira da persone sconosciute. Sono state lanciate delle molotov sulla casa a scopo intimidatorio.

La famiglia

L’accanimento della folla contro Lucio Marzo si era manifestata già al momento dell’arresto, quando il 17enne ha rischiato di essere linciato prima di arrivare nella macchina dei Carabinieri. Ma ora la folla inferocita se la sta prendendo anche con la famiglia di Lucio per le affermazioni fatte in questi giorni dalla mamma e dal papà. Pare che continuino a sostenere la teoria secondo cui Noemi aveva intenzione di sterminare l’intera famiglia. A questo proposito la madre di Lucio ha detto “Meglio lei che noi tre” e il padre ha continuato a ripetere quanto l’influenza negativa della ragazza possa aver peggiorato la già complessa situazione psichica del figlio. In parole povere, da vittima Noemi dovrebbe diventare carnefice. Ma per tutti si tratta solo dell’atto di violenza insensato di un fidanzato cattivo contro una brava ragazza e perciò la famiglia di Lucio Marzo viene perseguitata senza diritto di replica. E’ ovvio che le teorie esposte dalla famiglia Marzo non sembrano essere molto solide e convincono meno della storia principale, così com’è stata raccontata in questi giorni anche dai giornali. Ma si spera che giustizia venga fatta in tribunale e non per strada.