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Noleggio imbarcazioni a La Maddalena? Sì, ma non per tutti

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Il nuovo regolamento dell’Ente parco discrimina gli operatori non residenti nel Comune.

Si parla molto di libera concorrenza. Per i privati. Gli enti pubblici, invece, possono decidere diversamente. Accade così che il Parco Nazionale de La Maddalena (Sassari) che, lo ricordiamo, ha un’estensione costiera di oltre 180 chilometri di coste pari a circa un decimo dell’intera Sardegna, possa decidere di riservare il 75% delle attività di locazione e noleggio di imbarcazioni da diporto ai propri residenti. E farlo adesso, con un nuovo disciplinare delle attività nautiche, emanato a stagione già ampiamente aperta.

Per quanto riguarda la locazione e il noleggio di imbarcazioni – che sono il petrolio della Sardegna settentrionale – il provvedimento dell’Ente parco prevede solo 360 autorizzazioni, di cui 270 – pari al 75% – riservate ai cittadini nel Comune di La Maddalena e solo 90 a disposizione di operatori non residenti. L’imprenditore che vuole esercitare queste attività dovrà anche certificare che tutte le sue unità sono di proprietà di soggetti residenti, escludendo quindi la possibilità di averne a sua volta noleggiate una parte, anche attraverso i leasing (in cui proprietaria è la banca).

Ai fini del rilascio dell’autorizzazione godono inoltre di titolo preferenziale i titolari che sono in possesso dell’attestato di partecipazione a un corso di formazione ambientale organizzato dall’Ente Parco. L’autorizzazione è infine preclusa agli imprenditori non residenti nel comune di La Maddalena che non l’avevano rinnovata nel 2021, anno in cui ha fortemente inciso la pandemia da Covid-19.

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Il disciplinare arriva a modificare le regole del Codice della nautica da diporto, chiedendo inoltre di distinguere le unità destinate al noleggio da quelle destinate alla locazione, mentre la normativa nazionale consente la cumulabilità di più attività commerciali del diporto.

“Si tratta di una decisione fortemente discriminatoria, che nulla ha a che fare con la tutela ambientale e cancella la libera concorrenza nel settore del diporto”, commenta il Presidente di Confindustria Nautica, Saverio Cecchi, che chiede “al Premier Draghi e al Ministro Cingolani di intervenire per la revoca immediata del provvedimento”.