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Massimo Giletti ha finalmente rotto il silenzio sulla chiusura improvvisa del suo programma Non è l’Arena. La situazione è “delicata” e di mezzo c’è la magistratura.
Non è l’Arena, Massimo Giletti rompe il silenzio
In attesa di partecipare allo speciale di La7 condotto da Enrico Mentana, Massimo Giletti ha rotto il silenzio sull’improvvisa chiusura di Non è l’Arena. Nel corso del programma radiofonico Giletti 102.5, che conduce con Luigi Santarelli, ha ammesso che la questione è molto “delicata” e c’è di mezzo la magistratura.
Le parole di Massimo Giletti sulla chiusura di Non è l’Arena
Massimo ha dichiarato:
“Vorrei dire tante cose e verrà il giorno in cui potrò dirle. In questo momento ho tanto rispetto per i magistrati, data la situazione delicata. L’importante è avere la coscienza a posto, poi la verità verrà fuori. Ho un contratto che mi vincola all’azienda in cui ho lavorato per sei anni, e per rispetto a questo contratto non posso parlare senza autorizzazione e chiarire in modo serio”.
Giletti non può svelare il reale motivo che c’è dietro la chiusura di Non è l’Arena perché c’è di mezzo la magistratura.
Massimo Giletti: le intercettazioni sul suo conto
Anche se non può parlare nei dettagli della chiusura di Non è l’Arena, Massimo ci ha tenuto a fare una precisazione importante. Sembra che sul suo conto ci siano intercettazioni molto forti. Ha dichiarato:
“Nel nostro Paese non è facile fare un certo tipo di televisione, che va a disturbare chi sta nei palazzi, ma bisogna avere il coraggio di farla. Quando c’è una situazione delicata, abbiamo il dovere doppio di andare nelle sedi corrette, io l’ho fatto, il resto sono chiacchiere. Ci sono intercettazioni terribili, dove qualcuno di importante dice ‘Va chiuso Giletti’. L’ho letto su La Repubblica, Marcello Dell’Utri”.
Giletti ha concluso sottolineando che, per rispetto dell’azienda, non può dire altro.