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Norvegia: 151 violenze sessuali in una piccola comunità

stupri

A Tysfjord, un piccolo comune norvegese, la polizia ha scoperto 151 casi di violenze sessuali avvenuti tra gli anni Cinquanta e il 2017.

In una piccola comunità della Norvegia, tra gli anni Cinquanta e il 2017 sono stati registrati 151 casi di abusi sessuali, molti su bambini. La polizia ha scoperto i reati solo recentemente, grazie a una prima testimonianza che ha incoraggiato le altre vittime a farsi avanti e a denunciare gli stupri.

Il villaggio delle violenze

Tysfjord è un villaggio di 2mila persone nella Lapponia norvegese, nella contea di Nordland. Il comune ha recentemente attirato l’attenzione dei media di tutto il mondo, dopo che la polizia ha cominciato a indagare su una moltitudine di casi di stupri e violenze sessuali accaduti nel paesino.

L’inchiesta è stata aperta dal giornale Verdens Gang nel 2016, quando è stato denunciato il primo dei 151 abusi avvenuti tra gli anni ’50 e il 2017. Le indagini sono partite grazie alla testimonianza di una donna, Nina Inversen, che ha raccontato la sua drammatica esperienza alle forze dell’ordine. La 49enne ha dichiarato di avere subito molestie da parte dei propri familiari per tutta l’infanzia e di non avere mai avuto il coraggio di denunciare i reati. Secondo le sue affermazioni, sarebbe anche stata minacciata dai molestatori affinché non proferisse parola su ciò che accadeva a lei e ad altri ragazzi. Nel 2005, Nina, preoccupata per le sorti dei figli, si era appellata ai servizi di assistenza ai minori. Tuttavia, non essendo supportata, le sue rivelazioni non avevano avuto seguito. Dopo la testimonianza di Nina Inversen, Verdens Gang ha pubblicato le dichiarazioni di altre 11 persone.

La polizia, impressionata dalle testimonianze, ha dato il via alle investigazioni che hanno portato alla luce i deplorevoli fatti. Gli incriminati sarebbero dieci. I casi di violenza confermati che hanno riguardato uomini, donne e bambini sono 83, mentre le persone sospettate di avere perpetrato le violenze sarebbero 92, tra cui alcune donne che sarebbero state anche vittime degli stupri. Circa un centinaio dei casi potrebbe non avere giustizia. Essendo accaduti nel 1953, infatti, i reati sarebbero caduti in prescrizione.

Gli investigatori hanno constatato che tra le vittime degli stupri ci sarebbero 43 bambini membri della comunità Sami e fedeli al Laestadianesimo, un movimento conservatore di ispirazione luterana. Un particolare che, secondo la polizia norvegese, non sarebbe insignificante. Come è stato affermato dagli inquirenti, infatti, l’appartenenza al movimento religioso avrebbe indotto le vittime ad affidarsi alla preghiera piuttosto che a rivolgersi alle autorità giudiziarie.

In realtà, Nina Inversen non è stata la prima ad avere denunciato le violenze sessuali. Nel 2007, i genitori di un bambino Sami avevano fatto appello al primo ministro dopo che il figlio era stato vittima degli abusi e avevano fatto circolare sui media una lettera in cui raccontavano la vicenda accaduta. Al caso non era stata attribuita rilevante importanza.