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Novak Djokovic vince il ricorso e riottiene il visto: "Detezione irragionevole"

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Novak Djokovic vince la causa e riottiene il visto che il governo australiano gli aveva revocato: potrà dunque partecipare agli Australian Open.

Dopo un ricorso presentato in seguito alla decisione del governo australiano di ritirargli il visto e impedirgli così di partecipare agli Australian Open, il giudice della corte di Melbourne chiamato ad esprimersi sul caso di Novak Djokovic ha giudicato irragionevole la detenzione e il divieto di ingresso nello stato per l’atleta e annullato il provvedimento del Commonwealth.

Novak Djokovic vince il ricorso

La Corte Federale ha così disposto la sua liberazione permettendo al tennista di riottenere il suo passaporto ed essere rilasciato entro 30 minuti, anche se la sua partecipazione agli Australian Open non è ancora certa perché il governo può ancora ordinare la sua espulsione dal paese per altri motivi. Se ciò dovesse accadere, il caso potrebbe tornare nuovamente in tribunale perché, se il ministro dell’immigrazione dovesse annullargli nuovamente il visto, Djokovic rischierebbe di essere bandito dall’Australia per tre anni.

Novak Djokovic vince il ricorso: udienza durata sette ore

È durata più di sette ore, tra ritardi, sospensioni e rinvii, l’udienza che ha portato alla decisione di il visto all’atleta. Il suo avvocato Nick Wood ha puntato sul fatto che il suo assistito abbia rispettato i requisiti previsti dalla legge sulla biosicurezza per l’ingresso in Australia che stabiliscono che “sia possibile rinviare la vaccinazione di sei mesi per le persone che siano state positive al Covid“.

I legali che rappresentano il governo australiano hanno ribattuto che l’infezione non costituisce però una controindicazione all’assunzione del vaccino e hanno contestato la validità dell’esenzione presentata da Djokovic. “Quel che mi lascia perplesso è che non comprendo cos’altro quest’uomo avrebbe potuto fare per entrare in Australia“, aveva affermato il giudice prima di pronunciare il verdetto.