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Novità provvedimento Buona Scuola Governo Renzi 2015

Novità provvedimento Buona Scuola Governo Renzi 2015

Il nuovo Disegno di Legge contenente i provvedimenti attuativi del progetto la Buona Scuola del Premier Renzi non è stato ancora ufficialmente presentato alle Camere, che fa già parlare di sé, è bastata la conferenza stampa del 12 Marzo dopo l’incontro con il Consiglio dei Ministri e le versio...

Il nuovo Disegno di Legge contenente i provvedimenti attuativi del progetto la Buona Scuola del Premier Renzi non è stato ancora ufficialmente presentato alle Camere, che fa già parlare di sé, è bastata la conferenza stampa del 12 Marzo dopo l’incontro con il Consiglio dei Ministri e le versioni più o meno ufficiose diffuse in rete del nuovo DDL Scuola per scatenare l’ira di docenti e Sindacati, persino tra le notizie diffuse in internet e nei corridoi di Montecitorio, si vocifera che lo stesso Presidente Mattarella non abbia intenzione di firmare il provvedimento. “Il Presidente della Repubblica autorizza la presentazione alle Camere dei disegni di legge di iniziativa del Governo” cita l’Art. 87 della Costituzione, titolo II° della stessa.
Quali sono le modifiche contenute nel DDL Scuola che causano tanto malcontento? In primis, l’Art.7 relativo alle nuove funzioni dirigenziali: “L’attribuzione, da parte dei Dirigenti scolastici, degli incarichi ai docenti, avviene nel rispetto dei seguenti principi e criteri: incarichi di durata triennale rinnovabili, coordinata con il ciclo triennale di definizione degli organici ” Questo significa che scompare il contratto a tempo indeterminato per i nuovi assunti che da sempre ha caratterizzato i contratti del comparto Scuola ed inoltre che il Dirigente scolastico ( l’ex figura del Preside) potrà attribuire incarichi ai docenti a suo piacimento oltre all’utilizzo, ulteriormente specificato nell’ articolo, del personale docente di ruolo in classi di concorso diverse da quelle per le quali possiedono l’abilitazione, una vera e propria rivoluzione! Si tenderebbe quindi ad attribuire maggiori libertà ad Dirigente scolastico in funzione dell’Autonomia e a non affrontare con i sindacati il rinnovo del contratto che si vedrebbe rivoluzionato o più esattamente superato senza che si sia verificato alcun confronto in merito. Anche la titolarità di sede è oggetto di discussione animata, i nuovi docenti non potranno più scegliere la Scuola in base alla posizione di graduatoria assunta, ma verranno inclusi nell’Albo territoriale in cui rimarrano in attesa di ricevere una proposta di incarico di durata triennale da parte di un Dirigente scolastico e a sua discrezione; per non parlare dell’anno di prova ( Art. 9) che consentirà verifiche ed ispezioni in aula oltre alla possibilità attribuita al Dirigente della dispensa dal servizio con effetto immediato, senza obbligo di preavviso qualora la valutazione fosse negativa. Vita dura quindi per i nuovi immessi in ruolo. Qualche nota positiva a favore del DDL Scuola però si intravede: la riduzione del numero degli alunni in aula rispetto a quello stabilito dal DPR 81/09 e la formazione obbligatoria che potrà favorire la valorizzazione delle competenze professionali con l’introduzione della Carta elettronica del valore di 500 euro annui che dovrà essere utilizzata dai docenti per l’acquisto di libri e testi di natura didattico-scientifica, per iscrizione a corsi di aggiornamento o qualificazione delle competenze professionali, rappresentazioni teatrali/cinematografiche, ingresso a musei, mostre ed eventi culturali, nonché per iniziative coerenti con le attività individuate nell’ambito dell’offerta formativa delle scuole e del Piano nazionale di formazione.
In conclusione le innovazioni sono molte e radicali, ci chiediamo tutti, questo DDL sarà la “Buona Scuola”? Ai posteri l’ardua sentenza.