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Nulla si crea. Nulla si distrugge. Tutto si trasforma.

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Così descriveva sinteticamente il chimico Lavoisier il procedimeto che in chimica sta alla base di tutto. Ma cosa vuol dire esattamente si trasforma? Una della maniere che il nostro sistema mette in atto è la la biodegradazione, un processo di scomposizione della materia organica ad opera di organ...

Così descriveva sinteticamente il chimico Lavoisier il procedimeto che in chimica sta alla base di tutto.
Ma cosa vuol dire esattamente si trasforma?
Una della maniere che il nostro sistema mette in atto è la la biodegradazione, un processo di scomposizione della materia organica ad opera di organismi viventi, microorganismi di vario genere, principalmente batteri. È quello straordinario processo per cui i materiali hanno la capacità di reintegrarsi nell’ecosistema attraverso la trasformazione ad uno stato originario più semplice.
In sintesi possiamo dire che: la biodegradazione è la capacità di degradazione sotto l’azione di enzimi naturali contenuti in alghe, funghi, batteri. Per mezzo di questo processo, a seconda delle caratteristiche di biodegrabilità degli elementi, le la materia diviene alimento di microorganismi, che la utilizzano per creare nuova energia e creare altre sostanze come ad esempio amminoacidi, nuovi tessuti e microrganismi. Il materiale organico può essere reintegrato in forma aerobica, in presenza di ossigeno, od in forma anaerobica, senza ossigeno.
Il coefficiente di biodegradabilità dei materiali dipende dalla loro struttura chimico-fisica, e ad esempio il vetro non è biodegradabile- a differenza della plastica inveche che puo essere biodegradata, seppur in un periodo estremamente esteso (100 anni circa) e per questo si consedera anche la plastica non-bio-compatibile.Oggi per fortuna si sta mettendo in atto una politica più attenta all’ambiente e sono molti i sostituti ecologici della plastica, come il mais, ad esempio.
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