> > Nuova Zelanda, autostoppista accusato di stupro e rapimento condannato a 10 a...

Nuova Zelanda, autostoppista accusato di stupro e rapimento condannato a 10 anni di carcere

Nuova Zelanda

In Nuova Zelanda, un autostoppista accusato di stupro e rapimento di una donna che gli aveva dato un passaggio è stato condannato a 10 anni di carcere.

In Nuova Zelanda, un autostoppista che ha rapito e violentato una donna originaria di Taranaki che aveva accettato di dargli un passaggio è stato condannato a 10 anni e 4 mesi di reclusione.

Nuova Zelanda, autostoppista accusato di stupro e rapimento condannato a 10 anni di carcere

Nella giornata del 20 febbraio 2020, una donna di Taranaki ha dato un passaggio a un autostoppista, il 35enne Ngira Craig. In questa circostanza, l’uomo ha rapito la donna, ha abusato di lei sessualmente e ha tentato di strangolarla.

Nella giornata di mercoledì 6 ottobre 2021, l’autostoppista è apparso in collegamento audiovisivo dinanzi al giudice del tribunale distrettuale di New Plymouth, Gregory Hikaka, pronto a scoprire la sentenza del processo condotto a suo carico.

La sentenza del giudice Hikaka ha dichiarato l’imputato colpevole dei reati di stupro, strangolamento e rapimento perpetrati ai danni di una donna di età superiore ai 16 anni. Pertanto, Ngira Craig è stato condannato a 10 anni e 4 mesi di carcere.

Nuova Zelanda, condannato autostoppista accusato di stupro e rapimento: l’aggressione

Nel corso del processo, durante il quale l’autostoppista 35enne si è sempre dichiarato innocente, è emerso che la donna aggredita da Ngira Craig “non era solita offrire passaggi agli autostoppisti ma amava aiutare le persone”.

Durante il viaggio in auto, la donna e l’autostoppista avevano chiacchierato e riso e il 35enne è stato descritto dalla vittima come “educato”. A un tratto, tuttavia, Craig aveva chiesto alla donna di fermarsi presso un negozio di liquori a Waitara. La conducente del veicolo, quindi, si fermò presso il negozio di liquori indicato dal 35enne, convinta che quella fosse la sua destinazione finale.

Ciononostante, mentre Ngira Craig si trovava all’interno del negozio, la donna aveva deciso di non allontanarsi subito e aveva fatto una telefonata con il suo cellulare.

A questo punto, vedendo l’auto ancora ferma in prossimità del negozio di liquori, l’autostoppista è rientrato nella vettura con una bottiglia di vodka e ha rifiutato di scendere, nonostante le insistenti richieste della donna. Ngira Craig, allora, convinse la sua futura vittima che si sarebbe fatto lasciare lungo la strada e indirizzò la donna verso una riserva situata nelle vicinanze di Waitara.

Dopo aver raggiunto la riserva, il 35enne abusò sessualmente della donna e le avvolse le mani intorno al collo, strangolandola fino a farle perdere i sensi.

Nuova Zelanda, condannato autostoppista accusato di stupro e rapimento: il processo

Nel corso dell’aggressione, la donna ha raccontato di aver più volte tentato di fuggire ma Ngira Craig era riuscito, in ogni circostanza, a impedirle di scappare. La vittima è riuscita a sottrarsi all’autostoppista soltanto nel momento in cui ha attirato l’attenzione di un altro automobilista di passaggio che si è fermato e l’ha aiutata a far uscire Craig dalla macchina.

Con il processo organizzato contro l’autostoppista, è emerso che nei confronti del 35enne erano già presenti 40 condanne, molte delle quali erano legate a episodi di violenza sessuale.

In merito alla vicenda, inoltre, la donna ha dichiarato che l’incidente ha avuto un “impatto considerevole” su di lei e sulla sua vita. Secondo quanto riferito dal giudice Hikaka, infine, la donna è attualmente in cura per disordine da stress post-traumatico, scaturito in seguito all’esperienza vissuta.