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Nuove tessere sanitarie: come funzionano e perché non hanno il microchip

nuova tessera sanitaria 1

Le nuove tessere sanitarie sono sprovviste di microchip per la carenza di materiali semiconduttori: la causa è la crisi internazionale.

Le nuove tessere sanitarie presentano alcune importanti differenze rispetto alle precedenti. In primis, risultano prive di microchip. Il motivo è legato alla crisi internazionale che ha causato carenza nel reperimento di materiali semiconduttori. Per queste ragioni, è impossibile accedere ai servizi online con il nuovo documento.

Nuove tessere sanitarie: cosa cambia

La tessera sanitaria, annualmente, porta oltre 10 milioni di italiani a doverla rinnovare. Si tratta di un documento conosciuto anche come Carta dei servizi, perchè non solo certifica l’iscrizione al Servizio Sanitario Nazionale – mostrando i vari dati personali – ma consente la gestione di alcune pratiche di identificazione online, come: servizi sui portali istituzionali, firma elettronica, oppure la consultazione di documenti sui canali della Pubblica amministrazione.

Dal 1° giugno, però, è stata autorizzata la diffusione della sua versione semplificata; ad emetterla, il Ministero dell’Economia e delle Finanze.

In questo nuova tessera sanitaria manca il microchip, grazie al quale finora veniva consentito l’accesso ai servizi online. Ciò accade per la crisi internazionale, nella considerazione che proprio Russia e Ucrania fossero ricche di palladio e neon, due delle componenti principali relative ai semiconduttori che si usano per creare i microchip magnetici.

Cosa fare per accedere ai servizi

Innanzitutto, non si deve buttare la tessera sanitaria vecchia e, ancora prima che scada, bisognerà ricordarsi di estendere la durata del certificato di autentificazione fino alla fine del 2023, così da poter continuare a gestire i servizi online.

Per procedere con questa operazione, si accederà al sito www.sistemats.it tramite un software apposito. Per estendere la validità della tessera precedente sarà essenziale essere in possesso del codice Pin, fornito in precedenza con l’invio della stessa tessera.

Nella lettera spedita dall’Agenzia delle Entrate, non viene fatta una comunicazione dettagliata sull’argomento. Non si cita neanche, infatti, che la nuova tessera sanitaria sia sprovvista di microchip e che la vecchia non debba essere buttata, proprio per continuare ad usufruire dei servizi online.