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Nuovo decreto: ipotesi riapertura ristoranti a pranzo, cinema e teatri

nuovo decreto Draghi

Dopo Pasqua tutte le regioni saranno in zona rossa o arancione. Non si esclude l'ipotesi di apertura di cinema, teatri e ristoranti a pranzo.

Prosegue il braccio di ferro nel governo per definire le nuove misure da adottare dopo Pasqua. Il nuovo decreto Draghi prevede ancora il sistema a colori, con l’Italia divisa tra zona rossa e arancione per tutto il mese di aprile. I governatori di Regione non potranno chiudere le scuole e scegliere la Dad per gli studenti fino alla prima media. Intanto Forza Italia e Lega chiedono allentamenti per garantire la ripresa del sistema economico. Dopo un incontro con i presidenti regionali del suo partito, Salvini ha dichiarato: “Tenere tutto chiuso e fermo indipendentemente dai dati sanitari è impensabile”.

Nuovo decreto Draghi: le ipotesi

Le varianti (soprattutto quella inglese) e il numero di vittime e contagi che resta alto spinge il governo ad adottare misure rigide per prevenire la diffusione del coronavirus. Dal 7 al 30 aprile, date di entrata in vigore e di scadenza del nuovo decreto legge, tutte le Regioni si troveranno in fascia arancione o rossa. Se i dati segnalassero dei miglioramenti, non si escludono misure meno stringenti.

Lega e Forza Italia chiedono di inserire “un automatismo” che garantirebbe misure allentate se in alcune Regioni i contagi dovessero calare. Quindi i ristoranti potrebbero riaprire a pranzo e finalmente potrebbero tornare in attività anche cinema, teatri e sale da concerto. Una parte del governo, tuttavia, si oppone e predilige la linea dura anche per il mese di aprile. È di questa opinione il ministro della Salute, Roberto Speranza, che si è detto preoccupato per la rapida diffusione delle varianti. Categorici anche il dem Dario Franceschini e Stefano Patuanelli del M5S, per cui: “Parlare oggi di riaperture è rischioso, perché illudiamo i cittadini”.

Giancarlo Giorgetti, della Lega, e Mariastella Gelmini, esponente di Forza Italia, si batteranno per garantire delle riaperture laddove i dati lo permettano. I tecnici di Palazzo Chigi sono già al lavoro per introdurre un “riferimento concettuale” che dica “qualora la curva dovesse proseguire la discesa, le misure saranno alleggerite”.

Il nuovo decreto del premier Draghi, manterrà il coprifuoco tra le 22 e le 5. Non si potrà uscire dalla propria Regione, eccetto per raggiungere le seconde case, purché siano vuote. Nelle seconde case, infatti, ci si può andare solo con il proprio nucleo familiare convivente. Bisogna avere titolo di proprietà o di affitto, non breve, e il contratto deve essere stato sottoscritto prima del 14 gennaio 2021.

In zona arancione non si può uscire dal comune, se non per comprovate esigenze, come motivi di lavoro, salute o urgenze. È permesso muoversi una volta al giorno “nei limiti di due persone ulteriori rispetto a quelle ivi già conviventi”, oltre ai minori di 14 anni, “verso una sola abitazione privata abitata” per recarsi da amici o parenti. Chi vive in zona rossa, invece, non può uscire di casa se non per urgenze, lavoro, salute e necessità. Dal 7 aprile non sarà più valida la deroga per andare a trovare amici e parenti, che sarà in vigore in zona rossa il 3, 4 e 5. Per chi fosse possibile, si consiglia la modalità smart working.