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Nuovo logo e nuova strategia: il "nuovo corso" di Alpitour World

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Milano, 30 nov. (askanews) - Un nuovo marchio, una "narrativa corporate" strutturata, una decisa sterzata verso l'innovazione tecnologica e una forte attenzione alla sostenibilità e al rispetto dell'ambiente. Eccolo, il nuovo corso di Alpitour World, primo gruppo italiano nell'industria turistic...

Milano, 30 nov. (askanews) – Un nuovo marchio, una “narrativa corporate” strutturata, una decisa sterzata verso l’innovazione tecnologica e una forte attenzione alla sostenibilità e al rispetto dell’ambiente. Eccolo, il nuovo corso di Alpitour World, primo gruppo italiano nell’industria turistica. Dopo un biennio segnato dall’emergenza Covid che con 4 pesanti ondate pandemiche, lockdown, quarantene, mascherine e una lunga sequenza di varianti e subvarianti ha catapultato il settore turistico nella crisi peggiore della sua storia, il gruppo fondato nel 1947 volta pagina per adeguarsi a un mercato che se da un lato mostra mostra i primi segni di ripresa dall’altro si conferma in continua evoluzione:

“Oggi è un giorno importante perchè è la sintesi del lavoro fatto negli ultimi anni ma non è che l’inizio di quello che faremo nei prossimi – ci spiega Gabriele Burgio, presidente e amministratore delegato Alpitour – . E’ un’altra piccola tappa di quello che stiamo facendo negli ultimi anni per adeguare il servizio che diamo ai clienti e adeguarlo ai cambiamenti di mercato. Il mercato cambia continuamente, ci sono nuove iniziative, nuovi modi di vendere e nuovi modi di comprare, quindi noi dobbiamo adeguarci. Il gruppo è troppo grande per rimanere imballato”.

Una nuova strategia aziendale, dunque, che scommette sull’innovazione ma senza rinunciare alla tradizione, come testimoniato dalla scelta del nuovo logo che conserva lo storico gabbiano per dargli nuova vita e trasformarlo in un infinito: “Il nuovo logo nuovo – evidenzia Burgio – vuole essere un po’ una sintesi delle tante cose fatte già prima del Covid, poi con il Covid c’è stato un momento di forte riflessione, avendo diciamo meno quotidianità da risolvere abbiamo avuto più tempo per pensare, sono state fatte tante iniziative, soprattutto nella parte tecnologica, nell’innovazione, negli investimenti, abbiamo fatto un rebranding di tutta la nostra offerta, eliminando dal mercato brand che per tante cose erano rimasti un po’ indietro, li abbiamo rinfrescati e rimessi insieme. E quindi oggi è il punto di arrivo di questo lavoro degli ultimi anni ma ripeto: non è certamente l’ultimo”

Una scommessa già vinta, a giudicare dai risultati di bilancio dell’ultimo anno fiscale, chiuso da Alpitour con un fatturato complessivo di 1 miliardo e 600 milioni di euro e un Ebitda di oltre 30 milioni: “L’anno era comunicato in modo abbastanza preoccupante, con tantissime cancellazioni dovute soprattutto a Omicron, quindi nella seconda parte dell’anno che abbiamo ricominciato a vedere la luce quindi come dicono in Spagna ‘visto lo visto’, siamo abbastanza soddisfatti”.

Grande attenzione è stata rivolta all’area IT, con oltre 50 milioni di investimenti, il programma di digitalizzazione e semplificazione inNOVA e un approccio omni-canale per integrare vendita tradizionale e online: “Nella tecnologia noi cerchiamo velocità, qualità e anche se possiamo una riduzione dei costi, per dedicare le risorse umane ad attività di più valore aggiunto: tutto quello che può essere fatto dalle macchine ben venga, noi così possiamo pensare ad altre cose da fare”, conclude il numero uno di Alpitour World.