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Tocilizumab, funziona contro il coronavirus: due pazienti passano in reparto

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Il farmaco anti artrite, il Tocilizumab, funziona contro il coronavirus: due pazienti sono migliorati e sono stati trasferiti in reparto.

La sperimentazione del Tocilizumab per curare i pazienti affetti da polmonite da coronavirus funziona: le maggiori richieste nei primi giorni arrivano soprattutto dagli ospedali del Nord Italia. Al Cotugno, infatti, due pazienti curati con questa terapia sperimentale sono migliorati e sono stati trasferiti in reparto. “Il farmaco – ha spiegato l’oncologa Piccirillo – si somministra in vena al massimo per due volte a distanza di 12 ore“.

Sono otto attualmente gli ospedali veneti che hanno aderito alla sperimentazione: l’Azienda ospedaliera di Padova, l’Azienda ospedaliera Universitaria Integrata di Verona, Vicenza, Bassano e Santorso in provincia di Vicenza, Rovigo, Villafranca e Negrar in provincia di Verona.

Tocilizumab funziona contro il coronavirus

Marilina Piccirillo, medico oncologo del Pascale, ha pensato di utilizzare il Tocilizumab per curare i pazienti affetti dal coronavirus e la sua sperimentazione funziona. Dopo aver redatto il protocollo di ricerca e ricevuto l’ok dell’Aifa e del Comitato Etico dello Spallanzani, è stata avviata la ricerca. Lavora senza sosta, per diverse ore di fila ogni giorno, per tentare di trovare una cura efficace contro il Covid-19.

“L’obiettivo dello studio – ha proseguito la giovane ricercatrice raccontando al Corriere – è di ridurre la mortalità a un mese. Il Tocilizumab viene somministrato ai pazienti ricoverati per polmonite da Covid. In particolare, nello studio di fase due, il trattamento viene somministrato a pazienti con stadio di malattia abbastanza iniziale, vale a dire: non intubati o intubati da massimo 24 ore. Mentre nell’osservazionale verranno trattati anche i pazienti intubati da più di 24 ore. Alla fine della fase 2, in ogni modo tutti i pazienti potranno essere inseriti nella coorte osservazionale”.

Il direttore del Pascale

“Siamo tutti impegnati – ha detto il direttore generale del Pascale, Attilio Bianchi – per questa area di ricerca che coinvolge competenze differenziate in tutto l’Istituto. La sinergia è la parola d’ordine, nei rapporti interni e nelle relazioni esterne. Mai più di oggi 1+1 è uguale a 3″.