> > Okiku, la bambola giapponese posseduta

Okiku, la bambola giapponese posseduta

okiku

Okiku è conosciuta per essere una bambola molto particolare. Si dice che sia posseduta dallo spirito di una bambina.

Okiku è conosciuta per essere una bambola molto particolare. Si pensa che sia posseduta dallo spirito di una bambina che ahimè non fu molto fortunata. Ma per capire al meglio il motivo per cui è nato questo sospetto è necessario conoscere la storia dal principio.

Okiku, la storia

Era il 1918 e un ragazzo di 17 anni, Eikichi Suzuki, si recò presso la città giapponese di Sapporo per assistere ad un’esposizione marina. Il giovane, dopo aver visistato la Taisho Expo fece un giro per negozi finchè non vide una piccola bambola. Decise di acquistare questa bambola che lo aveva colpito presso un negozio di souvenir, il Tanuki-koji. La bambola non era per lui ma per la sua piccola sorellina, Okiku. La bambina aveva due anni e subito si innamorò della bambola regalatale dal fratello maggiore. Ogni giorno era la sua compagna fedele di giochi, erano praticamente inseparabili.

La bimba Okiku però poco tempo dopo l’arrivo della bambola si ammalò di una brutta polmonite che non guarì mai finchè il 24 gennaio del 1919 morì. I genitori e il fratello pensarono, dato il legame profondo che vi era, di inserire la bambola all’interno della tomba della piccola. Ma purtroppo durante i preparativi i familiari si dimenticarono. La bambola dunque venne esposta sull’altare dedicato alla piccola Okiku per risolvere la dimenticanza dei genitori. Questi ultimi infatti pensavano che la compagnia della bambola avrebbe reso più semplice il distacco dalla vita terrena della figlia.

Il destino della bambola

La bambola, soprannominata poi dagli stessi genitori Okiku, cominciò ad esternare strani segnali. Dopo pochissimi giorni dalla morte della bambina alla bambola cominciarono a crescere i capelli. La famiglia, incredula, decise di fare un test che accertasse che non avesseo avuto una visione. Misurarono i capelli della bambola giorno per giorno e videro che effettivamente la crescita era reale. Da un taglio alle spalle la bambola cominciò ad avere i capelli lunghi anche fino alle ginocchia. Considerando che la bambola, in totale, era alta circa 40 cm la crescita non è da considerarsi minima.

Questo strano segno del destino venne interpretato dalla famiglia come un evento soprannaturale. Lo spirito della figlia probabilmente aveva cominciato ad occupare il corpo della bambola, forse per poter osservare ancora il mondo. Nel 1938, il fratello ormai diventato un uomo, dovette trasferirsi a Sakhalin per adempire ad una chiamata da parte delle armi. Il fratello, dato che alla bambola teneva molto, decise di affidarla presso un tempio ad Hokkaido, il Mannenji. Le attenzioni della bambola furono affidate ad un sacerdote che sene prese cura fino al ritorno di Eikichi.

Il ritorno

Una volta che Eikichi tornò dalla guerra si recò nuovamente al tempio di Mannenji per una cerimonia funebre e per osservare le condizioni della bambola. L’uomo nel vederla si stupì perchè i capelli erano cresciuti ancora. Eikichi decise allora di lasciare la bambola al tempio così che restasse al sicuro. Questa strana bambola ancora oggi si trova presso il tempio di Hokkaido ma non è più esposta al pubblico. Una volta veniva mostrata ai visitatori ma adesso riposa in pace lontano da curiosi sguardi. Ogni mese alla bambola Okiku vengono tagliati i capelli che altrimenti crescerebbero eccessivamente. Questo evento viene lettaralmente celebrato con un rituale ogni 21 giorni.

Come abbiamo già citato la bambola è alta circa 40 cm ha occhi neri intensi e ha indosso un kimono bianco e rosso. Al principio la bambola venne acquistata con i capelli lunghi fino al mento ma oggi vengono mantenuti di una lunghezza fino alle ginocchia.

Il mistero

Questo evento non è passato inosservato infatti alcune persone si sono preoccupate di effettuare alcuni test utili a scoprire la natura e il motivo della crescita dei capelli in un oggetto che è indubbiamente inanimato. Nessun test però arrivò ad una conclusione palusibile e soddisfacente per cui la bambola ancora oggi è velata dal mistero. Questa bambola, purtroppo, anche se non ha una storia particolarmente macabra viene anche chiamata la bambola del diavolo. Il motivo? Perchè una canzone di un gruppo rock chiamato “Sabbat” ha il titolo di “Okiku ningyo the doll of the devil”. Questa canzone si trova all’interno del loro album chiamato Karisma ed è del 1999.

Tradizione giapponese

Esiste anche un’altra curiosità molto interessante. Vi sarete chiesti il motivo per cui i genitori non si spaventarono all’idea che la figlia fosse all’interno della bambola. Probabilmente il motivo risiede nelle tradizioni giapponesi. Per la cultura giapponese infatti le bambole sono molto importanti e in giapponese bambola si scrive “Ningyo” che è composta a sua volta da due parole “Nin” che significa “persona” e “Gyo” che significa “forma”. Secondo la cultura giapponese le bambole hanno il potere di proteggere i bambini e il 3 marzo di ogni anno viene celebrata una festa dedicata proprio alle bambole di nome Hinamatsuri. Le bambole, secondo la religione scintoista hanno una propria anima che viene donata dal creatore della stessa.