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Olbia, clinica abusiva sequestrata. Le indagini

Olbia, clinica abusiva sequestrata. Le indagini

I carabinieri del NAS di Sassari hanno sequestrato una clinica abusiva di Olbia. La struttura privata, mascherata da ambulatorio, era specializzata in chirurgia plastica. Apparentemente era un semplice ambulatorio. Invece, quella sequestrata a Olbia nel corso di un'operazione congiunta della Guardi...

I carabinieri del NAS di Sassari hanno sequestrato una clinica abusiva di Olbia. La struttura privata, mascherata da ambulatorio, era specializzata in chirurgia plastica.

Apparentemente era un semplice ambulatorio. Invece, quella sequestrata a Olbia nel corso di un’operazione congiunta della Guardia di Finanza locale e dei carabinieri del NAS di Sassari per ordine del procuratore della Repubblica di Tempio Pausania, operava come una vera e propria clinica abusiva. La struttura privata si appoggiava, infatti, a un vicino albergo per il ricovero pre e post operatorio dei pazienti. La clinica abusiva era specializzata in chirurgia plastica ed estetica. Le indagini sono partite a seguito della denuncia di alcune pazienti, che hanno subito gravi lesioni per via di interventi di addominoplastica.

I sigilli sono stati apposti sia all’ambulatorio “Michelangelo Chirurgia Plastica s.r.l.” sia a parte dell’albergo in cui avvenivano le degenze perioperatorie. Le indagini svolte hanno permesso di scoprire che nelle camere erano somministrati illegalmente trattamenti medici quali iniezioni endovena di antidolorifici ed effettuate medicazioni. L’ispezione di carabinieri e guardia di finanza ha permesso di scoprire nell’albergo quattro pazienti della clinica abusiva, le quali erano state operate il giorno precedente. Le donne hanno confermato che il ricovero era stato programmato e che erano sottoposte a controlli post operatori da parte del personale medico e paramedico.

Presso la clinica abusiva erano praticati vari tipi di interventi, tra cui quelli di rinoplastica e mastoplastica additiva, che nella Regione Sardegna sono vietati in strutture sanitarie che non offrano la possibilità di ricovero ospedaliero. Oltre alle violazioni constate dall’organo tecnico dell’ASSL, è stata scoperta la presenza anche di due lavoratrici in nero, che si occupavano della pulizia tanto delle stanze d’albergo quanto dell’ambulatorio. Le camere, inoltre, non avrebbero potuto nemmeno essere usate per le normali finalità ricettive, in quanto l’autorizzazione comunale concessa alla struttura alberghiera prevedeva che fossero accessibili esclusivamente a coloro che partecipavano ai convegni ospitati nell’annessa sala congressi. La Guardia di Finanza ha poi scoperto che la clinica abusiva non ha fatturato interamente i circa 300 interventi eseguiti nel 2016.

Sugli indagati, inizialmente accusati solo di lesioni colpose, pende adesso anche il reato di esercizio abusivo di struttura sanitaria con ricoveri ospedalieri in luogo non autorizzato.