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Olga, la ragazza senza testa: l'attrazione circense del 1939

L'attrazione

"Olga, la ragazza senza testa", la macabra attrazione circense dei primi decenni del Novecento: conosciamo la sua storia (con alcune riflessioni).

All’inizio del Novecento i circhi itineranti avevano la sconcertante abitudine di mettere in scena anche persone con difetti fisici particolari per divertire il pubblico. Attrazioni “freaks” venivano chiamate, attrazioni mostruose, bizzarre ed anomale: in una parola fenomeni da baraccone.

In tale “clima” di gusto per il macabro, l’orrido e per le “stranezze” nacquero i cosiddetti “sideshow,” spettacoli illusionistici di supporto che venivano presentati anche nei luna-park e durante le fiere. Uno di questi era “Olga, la ragazza senza testa”, ideata ad Amburgo da un uomo che aveva come pseudonimo di “Dottor Heineman”. Il successo fu tale che, dopo un fortunato spettacolo a Londra, l’attrazione scarcò negli Stati Uniti.

Qui nel 1939 partecipò addirittura all’Esposizione Universale di New York ed era ancora molto apprezzata negli Anni Settanta e Ottanta. Infine venne riproposta nel 2002, quando comparve durante uno spettacolo del celeberrimo cantante britannico Ozzy Osbourne, considerato “il padrino dell’heavy metal, e poi ancora nel 2003.

Olga

l'attrazione

L’attrazione

Il lavoro

Ovviamente il pubblico di “Olga, la ragazza senza testa” era consapevole che si trattasse di un’illusione, ma soprattutto negli anni che precedettero la Seconda Guerra Mondiale, gli organizzatori fecero in modo che fosse il numero fosse il più terrificante possibile. La donna decapitata veniva “animata” attraverso alcuni tubi che, dalla gola, venivano collegati ad un macchinario particolare, e per impressionare ulteriormente gli spettatori, veniva raccontato che la giovane era rimasta decapitata a causa di un’incidente stradale o addirittura di un attacco da parte di uno squalo. Il tutto con lo scopo di esaltare in qualche modo la scienza medica, visto che la ragazza senza testa era comunque viva.

Il funzionamento

Dato che però letteralmente non aveva il cervello, era il medico che la inventò a darle i comandi per muoversi, facendole compiere azioni semplici e magari ridicole. In realtà la donna dell’attrazione era vera, ma il suo viso veniva abilmente nascosto.

Oggettivazione del corpo femminile

Preparazione dell'attrazione

“Olga, la ragazza senza testa” si presta oggi a una riflessione critica, ovvero che naturalmente presenta il corpo della donna completamente “oggettizzato” e alla mercè di un uomo che gli impartisce ordini. Il tutto è aggravato dal fatto che in genere la ragazza decapitata indossasse abiti succinti. Viene da chiedersi se in quell’epoca le femministe avessero avanzato qualche rimostranza che ha fatto declinare progressivamente, ma non ancora, del tutto l’interesse per questo spettacolo.

I film con la “donna senza testa”

Il tema della “donna senza testa” ha affascinato anche il cinema, che ha realizzato alcuni film con questo titolo in America Latina dal 1944 al 2008.