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Olimpiadi Invernali 2018 al via con la cerimonia di apertura

Olimpiadi invernali

Sarà una festa dello sport e un'occasione per sanare tensioni internazionali e diplomatiche.

Dopo tante discussioni in merito alla partecipazione della Corea del Nord, giunge finalmente il giorno di inizio delle Olimpiadi invernali 2018. Una 23esima edizione che ha una doppia finalità: da un lato una festa dello sport e dei principi sui cui si fonda; dall’altro un’occasione per sanare quelle tensioni internazionali e diplomatiche che stanno preoccupando l’intero mondo. E così, mentre a PyeongChang, sono già iniziate le gare di qualificazione, le due Coree sono pronte a sfilare insieme con la divisa della Corea unita. A questi, si vanno ad aggiungere una bandiera blu della penisola coreana su sfondo bianco, il tutto accompagnato dall’Arirang, ovvero una canzone folk tradizionale.

Olimpiadi invernali 2018

La cerimonia si tiene in uno stadio senza copertura e che verrà smontato dopo i Giochi, ed tutta la manifestazione sarà accompagnata da uno slogan, ‘Peace in motion‘, che ha come finalità quella di unire il rispetto per l’avversario sia nello sport che nella vita di tutti giorni. La sfilata delle varie nazioni, avrà come tema l’avventura di cinque bambini che rappresentano i cinque anelli olimpici e i cinque elementi dell’universo (fuoco, acqua, legno, metallo e terra). Il tutto, sarà accompagnato da una musica popolare coreana. Inizialmente, si esibiranno 371 suonatori e danzatori Janggo con tamburi che, rifacendosi alla tradizione contadina locale, festeggeranno il raccolto. Successivamente, per festeggiare l’importante rivoluzione industriale subita dal Paese, ci sarà uno spettacolo di luci Led. Subito dopo, si esibirà la ‘Diva Scalza’, Lee Eun- mi, cantante senza scarpe e e Ahn Ji- young del gruppo Bolbbalgan4.

Una volta terminati i vari spettacoli, ci sarà la sfidata delle 92 delegazioni con l’Italia entrerà nello stadio per 59esima, con Arianna Fontana nelle vesti di portabandiera, con il compito di guidare la delegazione di 121 atleti azzurri.

Una volta terminata la sfilata, ci sarà il giuramento solenne degli atleti, accompagnato dall’accensione del braciere, il simbolo delle Olimpiadi. Proprio su quest’ultimo punto, rispetto alle precedenti edizioni, c’è una novità: questa volta il braciere sarà a forma di luna e trae ispirazione dal vaso di porcellana bianco della dinastia Joseon.

La delegazione della Corea del Nord

Tra le belle novità di questa edizione, c’è la partecipazione in Corea del Sud della delegazione della Corea del Nord, che è arrivata in aereo nel primo pomeriggio locale all’aeroporto internazionale di Incheon. A guidarla c’è Kim Yong-nam, “presidente” de facto per il ruolo di capo del cerimoniale. Presente alla cerimonia di apertura delle Olimpiadi invernali 2018 è anche Kim Yo-jong, la sorella più giovane del leader nordcoreano Kim Jong-un. La particolarità della 23esima edizione è che, è per la prima volta dal 1948, un rappresentante della famiglia Kim mette piede ufficialmente in Corea del Sud. Un traguardo raggiunto dopo mesi di trattative tra i due Paesi, e che fa ben sperare a livello diplomatico per l’intero mondo.

Tas respinge il ricorso russo

Intanto, in questa giornata di giubilo per l’inizio ufficiali delle Olimpiadi invernali 2018, si registra uno scontro a distanza tra il Tas e la Russia. Un conflitto derivante dalla decisione del Tribunale arbitrale dello sport che ha deciso di respingere il ricorso presentato da 45 atleti e due allenatori russi contro la decisione del Cio di estrometterli dalla 23esima edizione delle Olimpiadi invernali. Ad annunciare tale decisione, è stato il segretario generale del Tribunale arbitrale dello sport (Tas), Matthieu Reeb, in una conferenza stampa al Media press centre di PyeongChang.

Il motivo di tale decisione, il Tas prova a spiegarlo in una nota. Secondo il Tribunale arbitrale dello sport, il motivo che ha spinto il Cio ad invitare solo alcuni atleti russi a partecipare alle Olimpiadi invernali 2018 con lo status di neutrali “non può essere descritta come una sanzione quanto piuttosto una decisione sull’eleggibilità. Anche se il Comitato olimpico russo è stato sospeso – si legge nel documento – il Cio ha comunque offerto singolarmente l’opportunità di prendere parte ai Giochi invernali a determinate condizioni”, una scelta “pensata per bilanciare l’interesse del Cio nella lotta globale contro il doping e quello dei singoli atleti russi”.

Secondo il Tas, i russi non hanno tenuto realmente conto della valutazione fatta dalle due commissioni speciali. Inoltre, sempre secondo il Tribunale arbitrale dello sport, non è stata presa nessuna decisione volta a discriminare la Russia. Per questo motivo, visto che non ci sono prove di scorrettezza da parte delle due commissioni, si è decisioni di bocciare i ricorsi presentati dai 47 russi.

Molto entusiasta della posizione presa dal Tas, è sembrato essere il Cio che, attraverso il suo portavoce, Mark Adams, ha detto che è stata accolta favorevolmente la decisione presa dal Tribunale arbitrale dello sport, in quanto ciò significa sostenere con forza la lotta continua contro il doping, spingendo così tutti gli atleti a fare chiarezza sui propri metodi di lavoro e sull’uso di determinate sostanze.