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Olimpico in lacrime per Francesco Totti: una lettera per salutare tutti

francesco totti

Ha affidato ad una lettera i suoi saluti Francesco Totti, prima di lasciare per l'ultima volta l'Olimpico. Ecco cosa ha detto in campo

Tra fiumi di lacrime dei tifosi ma anche della sua famiglia, in campo con lui, e dei suoi compagni di squadra, Francesco Totti ha dato l’addio al mondo del calcio giocato e alla Roma. Lo ha fatto leggendo una lettera scritta da lui nei giorni scorsi, come da lui stesso spiegato ai tantissimi tifosi che hanno riempito l’Olimpico per salutare il loro campione. “Ci siamo – ha detto il Capitano – è arrivato il momento che speravo non arrivasse mai. In questi giorni ho letto tantissime cose su di me, belle, bellissime, ho pianto sempre tutti i giorni, da solo come un matto. Perchè 25 anni non si dimenticano, con voi dietro le spalle che mi avete spinto nel bene e nel male, anche e soprattutto nei momenti difficili. Per questo voglio ringraziarvi tutti quanti, anche se non è facile. Lo sapete che non sono di tante parole, però le penso e, in questi giorni con mia moglie ci siamo messi a tavolino e le ho raccontato un po’ di anni vissuti con questa maglia, questa unica maglia. Anch’io ho scritto, abbiamo scritto una lettera per voi, non so se riuscirò a leggerla, ci provo. Io starei qua altri 25 anni …”

La lettera di Francesco Totti comincia dai ringraziamenti, Olimpico in lacrime

“Grazie Roma, grazie mamma e papa, grazie a mio fratello ai miei parenti, amici. Grazie a mia moglie ai miei tre figli – comincia così la missiva di Francesco Totti, letta dal campo, con un microfono in mano – Ho voluto iniziare dalla fine, dai saluti perchè non so se riuscirò a leggere queste poche righe. Impossibile raccontare 28 anni di storia in poche frasi, vorrei farlo con una canzone o una poesia. Ma non sono capace, ho cercato in questi anni di esprimermi attraverso i miei piedi con i quali mi viene tutto piu semplice. Sapete qual era il mio goioco preferito? il pallone”.

“Lo è ancora, ma a un certo punto della vita si diventa grandi: così mi hanno detto, quel tempo che ha deciso, maledetto tempo. E’ lo stesso tempo che quel 17 giugno 2001 avremmo voluto passasse in fretta. Non vedevamo l’ora di sentire l’aribtro fischiare per tre volte. Mi viene ancora la pelle d’oca a pensarci. Oggi questo tempo è venuto a bussare alla mia spalla per dirmi che tu oggi sei un uomo e non potrai più sentire l’odore dell’erba cosi vicino, il sole in faccia mentre voli verso la porta avversaria, l’adrenalina. Mi sono chiesto in questi mesi perchè mi sia svegliato da questo sogno. Avete presente quando da bambini volete continuare a dormire e vostra madre vi sveglia per andare a scuola e voi vorreste riprendere il filo di quella storia senza riuscirci? stavolta non era un sogno, ma realtà”
“Voglio dedicare questa lettera a tutti – ha proseguito il Capitano – ai bambini che hanno tifato per me, a quelli che sono cresciuti e sono diventati padri, e a quelli che oggi gridano Totti gol. Ora è finita veramwne, mi levo la maglia per l’ultima volta. La piego bene anche se non sono pronto a dire basta, e forse non lo sarò mai. Scusatemi se in questo periodo non ho rilasciato interviste, ma spegnere la luce non è facile. Adesso ho paura, non è la stessa cosa che si prova di fronte alla porta quando devi segnare un calcio di rigore, non posso vedere attraverso i buchi della rete cosa ci sarà dopo. Questa volta sono io che ho bisogno di voi e del vostro calore. Grazie a quello che mi avete sempre dimostrato con il vostro affetto riuscirò sicuramente a voltare pagina e a buttarmi in una nuova avventura”.

“E’ il momento – ha concluso Totti – di ringraziare compagni di squadra, tecnici, dirigenti, presidenti, che hanno lavorato accanto a me in questi anni. I tifosi, la curva sud. Un riferimento per noi romani e romanisti; nascere romani e romanisti è un privilegio. Fare il capitano di questa squadra è stato un onore, siete e sarete sempre nella mia vita. Smetterò di emozionarvi con i piedi ma il mio cuore sarà sempre lì con voi. Ora scendo le scale, entro nello spogliatoio che mi accolto che ero un bambino e che lascio adesso che sono un uomo. Sono orgoglioso e felice di avervi dato 28 anni d’amore, vi amo”.