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Omicidio Avellino, madre di Elena: "Voleva ucciderci, ma non rimarrà sola"

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La madre di Elena Gioia, accusata dell'omicidio del padre ad Avellino dichiara di voler rimanere accanto alla figlia durante le indagini preliminari.

La madre di Elena Gioia, 18enne di Avellino accusata assieme al fidanzato dell’omicidio del padre Aldo, no vole abbandonare la figlia, consapevole che la coppia aveva in piano di uccidere anche lei e la sorella: “Voleva uccidermi, ma non posso abbandonarla”.

Omicidio Avellino, parla la madre di Elena

A Fanpage.it la madre parla di Elena Gioia, 18enne di Avellino accusata dell’omicidio del padre Aldo assieme al fidanzato di 23 anni Giovanni Limata.

La madre dell’omicida è consapevole che nei piani della coppia vi fosse l’idea di uccidere entrambi i genitori e la sorella, data la loro opposizione verso una relazione tra i due ragazzi che non prometteva nulla di buono nell’immediato futuro. Ciononostante, la madre decide di rimanere accanto alla figlia: “So che ci voleva uccidere, ma non posso lasciarla sola“.

L’immediata nomina di un avvocato, che assisterà la ragazza davanti al giudice per le indagini preliminari, è il minimo che la madre possa fare al momento per cercare di rimanere accanto alla figlia. La situazione però potrebbe riservare un futuro già scritto per la coppia di ragazzi.

Omicidio Avellino: la vicenda

Ripercorriamo brevemente la vicenda, per dare una visione più completa della situazione per i meno informati.  Elena Gioia e il fidanzato hanno ucciso il padre di lei con 7 coltellate, morendo poche ore dopo all’ospedale San Giuseppe Moscati di Avellino, nonostante il tempestivo intervento dei medici.

Il movente dei due ragazzi era l’astio nei confronti dei genitori che da tempo ostacolavano la loro relazione. Per questo motivo la coppia aveva deciso di pianificare nel dettaglio la loro morte.

Come scritto precedentemente, nel piano omicida era contemplata l’uccisione della sorella e della madre, dopo il padre 53enne. Tuttavia, le forze dell’Ordine sono intervenute printamente, sventando un’altra tragedia familiare nell’appartamento di Corso Vittorio Emanuele, zona pedonale molto frequentata dalla movida irpina, nonché a due passi dlala Prefettura.

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