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Omicidio Carol Maltesi, il Gip sul movente: “Nessun gioco erotico, uccisa perché voleva trasferirsi”

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Omicidio Carol Maltesi: il Gip di Brescia ha escluso che la morte della donna da parte di Davide Fontana sia da imputare a un gioco erotico finito male.

Il Gip di Brescia si è espresso sul movente dell’omicidio di Carol Maltesi compiuto dal suo vicino di casa, Davide Fontana. Secondo il Gip, la donna sarebbe stata uccisa volontariamente da Fontana poiché voleva trasferirsi. Si esclude, quindi, la versione del gioco erotico finito male avanzata dal suo carnefice.

Omicidio Carol Maltesi, il Gip di Brescia sul movente di Davide Fontana

Svelato il movente che ha spinto Davide Fontana a uccidere Carol Maltesi, la giovane donna nota nel mondo dei film a luci rosse come Charlotte Angie.

Il Gip di Brescia, Angela Corvi, ha formulato una tesi inclusa nell’ordinanza di convalida del fermo dell’impiegato di banca reo confesso colpevole dell’omicidio della sua vicina di casa. Per il Gip, la morte della donna non sarebbe da imputare a un “gioco erotico” finito male ma sarebbe stato premeditato. Il carnefice, infatti, avrebbe assassinato Carol Maltesi dopo aver appreso dalla vittima la sua intenzione di trasferirsi tra Verona (città in cui risiedeva il figlio) e Praga e lasciare Rescaldina. La confidenza sarebbe stata fatta a Fontana tra la fine del 2021 e i primi giorni del 2022 e avrebbe fatto scattare l’uomo, incapace di immaginare una vita senza l’attrice.

L’ipotesi formulata dal Gip di Brescia tratteggia in modo chiaro e puntuale l’ossessione che l’omicida aveva maturato nei confronti della giovane italo-olandese e che persisteva anche dopo la fine della loro relazione.

“Nessun gioco erotico, uccisa perché voleva trasferirsi”

Nello specifico, il Gip Angela Corvi ha spiegato: “Pure accettando che la Maltesi, di cui si è rappresentato follemente innamorato, intrattenesse relazioni anche con uomini diversi, non poteva assolutamente accettare che se ne andasse lontano, abbandonandolo. Così, le toglieva barbaramente la vita, durante un gioco erotico che avevano concordato, approfittando della evidentemente incondizionata fiducia che la giovane riponeva in lui: tanto da farsi legare, imbavagliare e incappucciare”.

In merito alla tesi sostenuta, il Gip di Brescia ha precisato: “Avanti a questo Giudice e in sede di udienza di convalida, l’indagato ha integralmente confessato i delitti, rivelando altresì il movente, di evidente natura passionale. Fontana ha ucciso una giovanissima donna, madre di un bimbo ancora in tenera età, ‘colpevole’ soltanto di volere seguire i propri progetti e aspirazioni lontano dall’indagato”.

In questo contesto, il Giudice per l’udienza preliminare di Brescia ha deciso che Davide Fontana rimarrà in carcere per l’omicidio volontario di Carol Maltesi, precisando: “Per oltre due mesi, l’indagato escogitava, preparava ed attuava una complessa strategia per occultare l’orrendo delitto commesso. In questo senso – è stato illustrato nel provvedimento di convalida – assieme ai tentativi di depistaggio messi in atto per sviare dal delitto compiuto, è evidente la ferma, pervicace, inamovibile volontà dell’indagato di evitare le conseguenze delle sue gravissime azioni e che dimostrano la sussistenza di un evidentissimo rischio di fuga“.

Infine, il Gip di Brescia ha ritenuto “altamente verosimile” la possibilità che Davide Fontana possa tentare la fuga e ha sottolineato: “Il pericolo di inquinamento probatorio non può oggi ritenersi venuto meno, visto che non è ancora possibile escludere il coinvolgimento di altre persone che potrebbero averlo aiutato a liberarsi del corpo – e ha concluso –. C’è un’elevata probabilità che Fontana commetta in futuro, gravi delitti contro la persona “.