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Omicidio del Po: fermati carabiniere e compagna

Omicidio del Po

L'omicidio del Po è giunto ad una svolta. Dopo una settimana dal ritrovamento del corpo del barista sono stati fermati un carabiniere e la compagna. Dopo circa una settimana dal ritrovamento del corpo senza vita di Antonio Piombo, barista di 61 anni ritrovato da alcuni pescatori nel pomeriggio del...

L’omicidio del Po è giunto ad una svolta. Dopo una settimana dal ritrovamento del corpo del barista sono stati fermati un carabiniere e la compagna.

Dopo circa una settimana dal ritrovamento del corpo senza vita di Antonio Piombo, barista di 61 anni ritrovato da alcuni pescatori nel pomeriggio del 27 maggio, le indagini delle Forze dell’Ordine sembrano aver portato alla soluzione del caso. Sono stati infatti fermati un maresciallo dei carabinieri e la sua compagna con l’accusa di essere i responsabili dell’omicidio del Po.

Il fermo ha destato scalpore soprattutto per l’arresto del carabiniere, il quale era in servizio presso la stazione di Cento nel ferrarese, ma che secondo le prime indiscrezioni era, insieme alla compagna, dedito a rapine ai danni di coppiette ed omosessuali che frequentavano la zona del Po. Luogo, questo, dove è stato ritrovato il corpo senza vita del barista, in servizio da oltre venti anni al bar della stazione di Padova.

Il movente è ancora sconosciuto agli inquirenti, ma è stato possibile risalire alla dinamica dell’omicidio, che ha visto il barista essere freddato con due colpi di pistola calibro 7,65 al torace e alla testa. I bossoli ritrovati sono perfettamente compatibili con le pistole in possesso dei carabinieri. Al momento del ritrovamento del corpo, inoltre, il barista era privo dei suoi oggetti personali, sottratti dall’assassino.

Ad incastrare il carabiniere e la sua compagna sarebbero state le telecamere di sorveglianza di una banca, che hanno ripreso la donna mentre prelevava dallo sportello bancomat contanti con la carta del barista assassinato. Il carabiniere invece avrebbe lasciato le proprie impronte nell’auto usata per allontanarsi dal luogo dell’omicidio, trovata successivamente abbandonata. I due sono in stato di fermo da sabato scorso e dopo il primo interrogatorio sono stati trasferiti nel carcere di Montorio in attesa della convalida del gip. Ancora non si spiega perchè la rapina effettuata si sia poi tramutata in omicidio.