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Omicidio di Manuela Bailo: le cause del decesso

Manuela Bailo

Dopo l'esame autoptico sul corpo di Manuela Bailo arrivano le prime conferme: il suo corpo è rimasto per più di venti giorni nascosto in una vasca.

A seguito dell’esame autoptico sul corpo martoriato di Manuela Bailo arrivano le prime conferme: il suo corpo è rimasto per più di venti giorni nascosto in una vasca un tempo utilizzata per contenere liquami, coperto solo da una tettoia in lamiera. Ci vorranno però ancora parecchi giorni per avere conferme definitive sulla sua morte e sul modo in cui è stata uccisa. Intanto, le indagini proseguono, dopo la confessione del suo ex amante, il 48enne sindacalista Fabrizio Pasini, accusato ora di omicidio e occultamento di cadavere.

Il giallo di Manuela Bailo

La scomparsa di Manuela risale a sabato 28 luglio 2018. In quel pomeriggio, la donna ha lasciato in auto la casa che ancora condivideva con l’ex fidanzato. Da quel momento, la sola traccia che si ha di Manuela è un messaggio, inviato al suo ex fidanzato: “Stasera non torno, vado a dormire al lago”. In quel momento sarebbe stata ancora viva. I famigliari della giovane donna hanno quindi lanciato un appello, indicando con precisione anche modello e targa dell’automobile di Manuela.

Stando alla confessione di Pasini, il delitto sarebbe avvenuto al termine di un litigio. Durante la discussione l’uomo si sarebbe anche procurato una forte botta alle costole. “Sono caduto in casa inciampando in un tappeto”, si era in origine giustificato nell’intervista al Giornale di Brescia.

Le indagini

I carabinieri hanno atteso Pasini al suo rientro dalle vacanze: l’uomo era in Sardegna con la moglie e i figli. Anche l’auto di Manuela era già stata ritrovata il 7 agosto, e tanti altri elementi erano già chiari agli inquirenti. Con il passare delle ore però emergono nuovi e inquietanti particolari sulla modalità dell’omicidio. Non è ancora chiaro se il brutale gesto fosse stato premeditato oppure davvero un incidente come Pasini ha già raccontato nella sua confessione.

L’omicidio

Ciò che risulta chiaro dalle indagini è che Manuela sarebbe morta nella notte tra sabato 28 e domenica 29 luglio. A poche ore dalla sua scomparsa, quindi. Manuela ha preso la sua Opel Corsa, ha percorso la Triumplina e poi ha raggiunto Via Milano: qui avrebbe incontrato Pasini, sarebbe salita in macchina con lui in direzione Ospitaletto, il paese dove l’uomo vive con moglie e figli e dove vive anche la madre. La donna in quel momento era in vacanza con i nipoti.

I due avrebbero quindi raggiunto quell’abitazione, dove all’interno si sarebbe consumato il litigio. Stando alla confessione di Pasini, tutto è successo in tarda sera: la lite, lo spintone, la caduta e il decesso. Quella notte l’uomo si sarebbe anche fatto medicare in ospedale, per una botta rimediata alle costole.

Tuttavia, il cadavere di Manuela non sarebbe stato trasportato subito nelle campagne di Azzanello, dove è stato ritrovato. Il corpo della donna sarebbe rimasto un paio di giorni nella casa della madre, almeno fino alla notte tra il 31 luglio e l’1 agosto: di questo sarebbero convinti gli inquirenti. Nel frattempo Pasini avrebbe architettato il suo piano: i messaggi mandati ai familiari di Manuela, al suo datore di lavoro, all’ex fidanzato della donna. Poi la freddezza con cui ha portato a termine il piano: l’occultamento del corpo e la vacanza con la famiglia il giorno successivo.

Dopo l’omicidio, la finzione di una vita normale

Nessuno si sarebbe accorto di nulla: anche dopo la morte di Manuela Bailo la vita di Fabrizio Pasini sarebbe andata avanti come se niente fosse. Sono senza parole amici e conoscenti del 48enne: l’uomo ha infatti inscenato una vita normale, senza far trapelare nulla.

Intanto, lui continua a sostenere che l’omicidio di Manuela sia stato in realtà accidentale: la donna sarebbe caduta dalle scale battendo la testa dopo un litigio. A poche ore dalla morte della donna, Pasini sarebbe tornato a dormire a casa, insieme alla moglie.

Dopo il trasferimento del corpo, Pisani sarebbe tornato a casa e al lavoro, avrebbe incontrato gli ex compagni del rugby in una cena in cui niente sarebbe trapelato dal suo sguardo, dai suoi gesti e dai suoi modi di fare. Chi lo conosceva dice di non essersi accorto di nulla.