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Omicidio Laura Ziliani, il fidanzato della figlia Mirto Milani confessa: “L’abbiamo uccisa”

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Omicidio Laura Ziliani: il fidanzato della figlia maggiore della vittima, Mirto Milani, ha confessato di aver ucciso l’ex vigilessa di Temù.

Omicidio Laura Ziliani: il fidanzato della figlia maggiore della vittima, Mirto Milani, ha confessato di aver ucciso l’ex vigilessa di Temù.

Omicidio Laura Ziliani, il fidanzato della figlia Mirto Milani confessa: “L’abbiamo uccisa”

Clamorosa svolta nelle indagini relative all’omicidio di Laura Ziliani. Il fidanzato della figlia maggiore della vittima, Mirto Milani, ha confessato di aver ucciso l’ex vigilessa di Temù nel corso di un lungo interrogatorio che si è tenuto in carcere.

A quanto si apprende, a seguito della chiusura delle indagini comunicata da parte della Procura, è stato proprio Milani a richiedere che venisse organizzato l’interrogatorio durante il quale ha confessato di aver commesso il delitto.

Mirto Milani si trova in custodia cautelare in carcere dal 24 settembre 2021. Allo stesso modo, sono in carcere anche due delle tre figlie della vittima, Paola e Silvia. Anche le due donne, secondo quanto riferito dalle agenzie di stampa, hanno chiesto di poter sostenere un interrogatorio.

Dinamica, movente e indagini

Laura Ziliani, ex vigilessa di 55 anni residente a Temù, in provincia di Brescia, è stata uccisa nella giornata dell’8 maggio 2021. Il suo corpo è stato ritrovato solo tre mesi dopo l’omicidio, l’8 agosto 2021.

La scomparsa della donna era stata denunciata alle forze dell’ordine dalla figlia maggiore della vittima, Silvia Zani. Dopo settimane di ricerche e il ritrovamento di una scarpa accando a un fiume che secondo gli inquirenti era stata posizionata per depistare le indagini, Silvia Zani, sua sorella Paola Zani e Mirto Milani – fidanzato di Silvia – vennero iscritti nel registro degli indagati. I tre sospettati, poi, sono stati posti in stato di fermo e trasferiti in carcere il 24 settembre 2021, dopo il ritrovamento del cadavere di Laura Ziliani, rivenuto tra la vegetazione in prossimità del fiume Oglio a Temù.

In seguito all’autopsia, è stato rivelato che la vittima sarebbe dapprima stata stordita con farmaci a base di benzodiazepine e poi soffocata con un oggetto soffice come un cuscino. Infine, come riportato dal medico legale che ha effettuato l’esame autoptico, la donna è stata seppellita “in prossimità dell’argine del fiume Oglio e ricoperta da materiale sabbioso con il disseppellimento del cadavere avvenuto a seguito di un’onda circa tre giorni prima del rinvenimento”.