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Omicidio Mastropietro: Oseghale chiede di essere interrogato

Pamela Mastropietro

Innocent Oseghale sarà interrogato dalla Procura, che indaga sull'omicidio di Pamela Mastropietro. Finora il nigeriano si è detto innocente.

L’unico accusato per l’omicidio di Pamela Mastropietro sembra intenzionato a fornire finalmente la propria ricostruzione dei fatti. Il 29enne nigeriano Innocent Oseghale accetterà infatti di essere interrogato dalla Procura, che ha chiuso le indagini sul delitto. L’uomo è accusato di omicidio volontario, vilipendio e occultamento di cadavere. Finora, Oseghale si è proclamato innocente ed ha invece tirato in ballo altre persone.

Il delitto

Innocent Oseghale si sarebbe deciso a parlare. Il 29enne nigeriano è l’unico accusato per l’omicidio di Pamela Mastropietro, la 18enne romana scomparsa il 29 gennaio 2018 dopo essersi allontanata da un centro di recupero per ex tossicodipendenti di Corridonia . Il corpo della giovane è stato ritrovato a pezzi in due trolley abbandonati ai bordi di una strada di campagna di Pollenza, in provincia di Macerata.

A trasportare le due valige era stato proprio Innocent Oseghale, anche se finora il nigeriano si è sempre proclamato innocente. Il 29enne, però, non ha mai neanche spiegato perché avesse lasciato i due trolley ai margini della strada, lasciando solo intendere che non ne conosceva il macabro contenuto. Versione che non ha mai convinto gli inquirenti, anche se in questi mesi la Procura si è spesso dovuta sbattere contro le resistenze del gip.

Nel maggio scorso, infatti, il giudice per le indagini preliminari aveva respinto l’accusa di violenza sessuale. Visionando le carte dei pm, infatti, il gip ha ritenuto che tra Pamela Mastropietro e Innocent Oseghale si fosse instaurato un “clima amicale” e che quindi il rapporto sessuale sarebbe stato consenziente. Inizialmente, il gip aveva formulato inoltre solo l’accusa di occultamento di cadavere nei confronti del nigeriano. Sono stati i risultati della scientifica ad avvalorare invece la tesi della Procura, che considera Oseghale autore materiale del delitto.

Le prove contro Oseghale

Sui resti del cadavere di Pamela Mastropietro, infatti, sono state trovate in sede di autopsia diverse tracce di materiale biologico riferibili ad Innocent Oseghale. Il 29enne aveva incontrato la ragazza il 30 gennaio 2018 e l’avrebbe aiutata a procurarsi una dose di eroina. Il nigeriano, poi, sempre in base alle ricostruzioni degli inquirenti, ha invitato Pamela nella sua casa in via Spalato (Macerata), dove è poi avvenuto l’omicidio e lo smembramento del corpo.

I Ris hanno evidenziato grazie all’aiuto del luminol ulteriori tracce, stavolta nella mansarda. Sono macchie di sangue lavate con la candeggina, la stessa usata per pulire i resti della 18enne prima che questi venissero messi dentro i due trolley. Inoltre, la scientifica ha scoperto nella casa varie impronte di Oseghale non riferibili alla normale quotidianità di una persona che vive in quell’appartamento. Le impronte in questione, infatti, sono state impresse quando a terra c’era il sangue di Pamela Mastropietro.

La versione del nigeriano

Fino a questo momento, il 29enne nigeriano ha sempre sostenuto che la 18enne dopo aver assunto la droga si era sentita mala. A quel punto, sostiene Innocent Oseghale, lui sarebbe scappato da casa. Al suo rientro Pamela Mastropietro non c’era più e tutto nella mansarda era pulito e in ordine.

Oseghale sostiene infatti che in quell’appartamento c’era anche altre persone ma finora gli inquirenti non hanno trovato prove che possano avvalorare tale tesi. A conclusione delle indagini, la Procura ha presentato l’istanza per l’interrogatorio del nigeriano, che stavolta si è detto quindi disponibile a collaborare. Il colloquio con i magistrati dovrebbe avvenire nel carcere di Marino del Tronto (Ascoli) dove è detenuto, verso la fine di luglio.