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Omicidio Matteuzzi, la verità sulla foto social che scatenò la rabbia dell'ex

Nel terribile omicidio di Bologna avrebbe giocato un ruolo importante una foto

Fra pochi giorni partirà il processo per l'omicidio di Alessandra Matteuzzi, la verità sulla foto che la donna postò

Spuntano nuovi elementi sul terribile omicidio di Alessandra Matteuzzi e ci sarebbe una verità sulla foto sui social che scatenò la rabbia dell’ex Giovanni Padovani che ad agosto dello scorso anno la ammazzò a martellate a Bologna. L’uomo l’avrebbe vista ed avrebbe portato a maturazione il suo proposito criminale. Ma quale foto? Quella della mano di un ragazzo tatuata pubblicata sui social, uno scatto che avrebbe fatto credere al 28enne ex calciatore accusato dell’omicidio dell’ex compagna Alessandra Matteuzzi che nella vita della vittima ci fosse qualcun altro.

Omicidio Matteuzzi, la verità sulla foto social

E Giovanni aveva anche scritto un post ai suoi compagni di squadra della Sancataldese: “Qualsiasi cosa succeda dovete promettermi che spiegherete alla gente che è successa perché ho sofferto molto e spiegargli che sono stato manipolato e non sono più capace di intendere e di volere in modo lucido”. Lo dicono gli atti relativi a ciò che accadde il 20 agosto. In quel frangente Alessandra Matteuzzi avrebbe scaricato da internet l’immagine di una mano tatuata di un uomo per pubblicarla sui social.

Cosa pensano gli inquirenti sullo scatto

Gli inquirenti hanno spiegato che la donna lo fece “per indurre Padovani a ritenere che potesse trovarsi in compagnia di un ragazzo con un tattoo peraltro simile al suo”. A quel punto il 28enne vide rosso, abbandonò il ritiro della squadra e partì alla volta di Bologna. C’era stata una sorta di retromarcia: “Ragazzi mi sono tranquillizzato per ora, vi aggiornerò“. Tuttavia un compagno di squadra non ha dubbi: quella foto “è stata sicuramente determinante per la sua partenza, perché appena vista l’immagine ho notato in Giovanni un immediato cambiamento di espressione e d’umore: l’aver visto quella mano maschile lo aveva sicuramente turbato”. Padovani andrà a processo il prossimo 3 maggio davanti alla Corte di Assise di Bologna.