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Omicidio Meredith, condannato in via definitiva Guede

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Rigettato il ricorso della difesa di Guede contro la sentenza che lo ha condannato a 16 anni di carcere per l'omicidio di Meredith.

Condannato in via definitiva a 16 anni di carcere Rudy Guede, incriminato per violenza sessuale e omicidio della studentessa inglese Meredith Kercher. La Cassazione rifiuta la revisione del processo, richiesta il 10 gennaio 2017 dalla difesa dell’ivoriano, la quale lamentava un contrasto tra la sentenza a Guede e quella ad Amanda Knox e Raffaele Sollecito. I legali dei Kercher hanno messo in luce i “riscontri granitici” contro Guede, mentre non ci sono ancora prove schiaccianti che testimonino la presenza della Knox e di Sollecito, al momento del delitto, nella casa in cui Meredith è stata uccisa.

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La richiesta di revisione

La condanna a 16 anni a Guede per concorso all’omicidio, avvenuto a Perugia tra il primo e il 2 novembre 2007, è stata pronunciata nel 2010. Guede sta tuttora scontando la pena presso il carcere di Viterbo. Nel 2015, poi, la Cassazione ha assolto Amanda Knox, che condivideva l’abitazione con la vittima, e Raffaele Sollecito. I difensori di Guede, gli avvocati Tommaso Pietrocarlo e Monica Grossi, hanno giudicato le due sentenze inconciliabili e inammissibili. Hanno inoltre posto in luce l’impegno di Guede per restituire alla propria vita equilibrio e serenità, intraprendendo un percorso per superare la drammatica situazione e conseguendo con pieni voti un titolo di laurea all’interno del carcere. Guede ha anche ottenuto la possibilità di svolgere un tirocinio all’esterno, della durata di un anno, in base all’articolo 21 dell’ordinamento carcerario.

La storia di Meredith

Meredith Kercher, ragazza 22enne di origine inglese, nel 2007 si era trasferita a Perugia per partecipare al progetto Erasmus presso l’università della città umbra. Si era stabilita in una casa che condivideva con una collega universitaria, l’americana Amanda Knox, allora fidanzata con Raffaele Sollecito. La mattina del 2 novembre 2007 fu trovata con la gola tagliata nella propria camera da letto.

In primo grado, furono condannati Amanda Knox e Raffaele Sollecito. I presunti coautori del delitto furono successivamente dichiarati innocenti, assolti e scarcerati dalla Corte d’Assise, mentre per Amanda Knox fu confermata la condanna a tre anni per calunnia nei confronti di Patrick Lumumba (accusato da lei dell’omicidio e risultato estraneo ai fatti). Furono decisive le perizie che dimostrarono l’assenza dei due imputati sulla scena del crimine.

E’ nel 2010 che entrò in scena la figura di Rudy Guede. Il DNA del cittadino ivoriano venne rinvenuto sul pavimento della stanza della vittima e, in seguito a diverse ricostruzioni, l’uomo fu giudicato come il solo colpevole dell’omicidio, commesso dopo aver abusato sessualmente della ragazza inglese.

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