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Omicidio Noemi, Orlando avvia verifica sulla procura dei minori

Noemi

La madre di Noemi aveva già denunciato alla procura dei minori il suo violento fidanzato 17enne. Il ministro Orlando avvia accertamenti.

Decisione del ministro Orlando

Nuovi sviluppi sul tragico dramma della povera Noemi Durini. Il ministro della Giustizia Andrea Orlando ha deciso di avviare, con l’ispettorato, accertamenti preliminari sulla procura per i minorenni di Lecce. Imma Rizzo, la madre di Noemi, vi aveva poste delle denunce contro il comportamento violento del fidanzato 17enne della ragazza, che ha confessato il suo tremendo gesto omicida. La prima commissione del Csm ha chiesto al comitato di Presidenza l’apertura di una pratica riguardante la vicenda.

La mamma di Noemi aveva denunciato il ragazzo 17enne

Qualche settimana fa il 17enne fidanzato di Noemi era stato denunciato alla Procura per i minorenni dalla mamma della vittima, Imma Rizzo, a causa del suo carattere alquanto violento. La madre, che temeva per la sorte della ragazza, chiedeva ai magistrati di intervenire. Dalla richiesta uscirono due procedimenti: uno penale per violenza privata, l’altro, civile, per verificare il contesto familiare del giovane. Questi procedimenti, però non diedero esito a nessuna decisione cautelare, come il divieto al ragazzo di avvicinarsi a Noemi. L’unica conseguenza concreta che ha prodotto la denuncia è stato un inasprimento dei rapporti tra le famiglie dei due fidanzati.

I famigliari di Noemi avevano un rapporto molto conflittuale con il 17enne: non volevano, di fatto saggiamente, che la sedicenne avesse una storia con lui.

Noemi

La confessione dell’assassino

Più passa il tempo, e più emergono fuori particolare sconcertanti sul giovane assassino: “L’ho uccisa con un coltello che Noemi aveva con sé quando è uscita dalla sua abitazione”. E’ questo un altro particolare che l’omicida della sedicenne Noemi Durini avrebbe confessato durante il lungo interrogatorio che si è concluso nella notte nella stazione dei carabinieri di Specchia nel Leccese. A “sostenere” il ragazzo nel faccia a faccia con le autorità c’era anche il difensore del ragazzo. Poi continua: ”L’ho ammazzata perché premeva per mettere in atto l’uccisione di tutta la mia famiglia”, avrebbe detto agli inquirenti. Il cadavere della sedicenne è stato rinvenuto ieri, sepolto dalle pietre, a 11 giorni dalla sua scomparsa, a Castignano del Capo. Lo stesso assassino ha condotto i carabinieri sul luogo.

Il ragazzo ha rischiato il linciaggio quando e’ uscito dalla sede della stazione carabinieri. All’uscita il giovane si è reso protagonista di atteggiamenti irriguardosi e di sfida: ha alzato il braccio in segno di saluto verso le persone che lo insultavano e fischiavano.

Un avviso di garanzia per sequestro di persona e occultamento di cadavere è stato notificato al papà del fidanzato 17enne. L’atto è stato notificato all’indagato in occasione della perquisizione in corso nell’abitazione di famiglia a Montesardo, frazione di Alessano.

La scomparsa di Noemi

Noemi Durini era scomparsa apparentemente nel nulla il 3 settembre scorso. Con se non aveva né soldi, né documenti, né cellulare. La sua ultima immagine è stata catturata da una telecamera di sorveglianza, e risale alle 5 del mattino di quel giorno. Si vede una Fiat 500 bianca sulla quale sale e alla cui guida si trova il fidanzato 17enne. L’auto è intestata alla madre del ragazzo. Nell’immagine si vede l’utilitaria arrivare e fermarsi in via San Nicola, a Specchia, a poche centinaia di metri da casa della giovane. Agli inquirenti, per giorni, il 17enne, di Alessano, ha raccontato di aver accompagnato la sedicenne nei pressi del campo sportivo di Alessano e di averla poi lasciata lì.

Ma il racconto dell’assassino non ha mai convinto gli investigatori. Gli inquirenti hanno concentrato fin da subito l’attenzione sul 17enne, e sono giunti a conoscenza dei suoi violenti comportamenti. È stato trovato un breve video che descrive bene il suo carattere: il 17enne è stato ripreso mentre rompe a colpi di sedia i vetri di una vecchia Nissan Micra parcheggiata per strada ad Alessano. L’auto sarebbe di una persona con la quale il giovane avrebbe avuto un acceso litigio, e il gesto risalirebbe alla scorsa settimana, pochi giorni dopo la scomparsa di Noemi. Dopo il fattaccio, c’era stato anche un litigio con il padre della sedicenne, che si era recato ad Alessano per avere informazioni sulla figlia.