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Omicidio Pamela, Osaghale: "L'ho lasciata viva con Desmond"

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Omicidio Pamela Mastropietro, lo spacciatore Innocent Oseghale cambia ancora versione, muovendo accuse agli altri indagati nel caso

Nuovi sviluppi sull’omicidio Pamela Mastropietro, la ragazza uccisa e fatta a pezzi a Pollenza, vicino a Macerata. Il primo indagato del caso, Innocent Oseghale, ha cambiato nuovamente la sua versione dei fatti. Lo spacciatore nigeriano ha affermato di aver visto per l’ultima volta Pamela Mastropietro in vita prima di andare a vendere della marijuana. Al suo ritorno, la ragazza era già stata fatta a pezzi. Innocent Oseghale afferma anche che l’altro indagato Desmond Lucky era rimasto da solo con la ragazza.

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Nuovi sviluppi sull’omicidio Piamela Mastropietro, che a questo punto diventa un vero e proprio rompicapo. Innocent Oseghale, nigeriano spacciatore 29enne, cerca di scagionarsi, affermando di non poter essere stato lui ad uccidere la 18enne. Secondo il suo ultimo racconto, nel momento dell’omicidio, lui era a spacciare marijuana. Innocent Oseghale ha raccontata che l’ultima volta che aveva visto intera Pamela Mastropietro, la ragazza era viva. Era insieme a Desmond Lucky, 22enne e altro indagato. Innocent Oseghale si sarebbe assentato per 3 o 4 ore. Al suo ritorno l’omicidio di Pamela era compiuto. La ragazza non solo era già morta, ma era anche stata già fatta a pezzi e messa in due trolley. Quindi, a detta di Innocent Oseghale, è evidente la sua innocenza. È stato l’avvocato Umberto Gramenzi, che ha avuto con lui un colloquio in carcere ad Ascoli Piceno attraverso un interprete di lingua inglese. Innocent Oseghale prova quindi a scaricare le colpe su un altro dei sospettati.

Tuttavia, questa versione fa letteralmente a botte con un’altra, fatta pochi giorni fa proprio da Innocent Oseghale. Lunedì 12 marzo lo spacciatore nigeriano avrebbe affermato di aver ucciso lui Pamela Mastropietro in incontro con la compagna. Avrebbe anche precisato di aver agito da solo, scagionando quindi gli altri indagati (Desmond Lucky, il 27enne Lucky Awelima e un 39enne la cui posizione è molto più leggera degli altri).

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I fatti dell’omicidio di Pamela Mastropietro risalgono a fine gennaio. Il 31 vengono trovati i due trolley, con dentro il cadavere diviso e fatto a pezzi della ragazza. Pamela Mastropietro, 18 anni, era una ragazza problematica. Aveva seri problemi di droga, e infatti era in cura presso una comunità di recupero. Ma il giorno prima ha deciso di allontanarsi. In seguito, fuori dalla struttura, è entrata in contatto con gli individui indagati. E qui inizia il mistero. In un primo momento, si è escluso l’omicidio. Sembrava che l’ipotesi più probabile fosse l’overdose. A quel punto, gli spacciatori, non sapendo bene cosa fare, avrebbero deciso di fare a pezzi il corpo per nasconderlo. Gli esami sui resti della povera ragazza, che non sono stati facile né immediati, hanno però sancito che si è trattato di omicidio. La sfortunata Pamela Mastropietro è morta a causa di due letali coltellate. Il fare a pezzi il cadavere della ragazza 18enne sarebbe servito proprio per intralciare le indagini e gli esami sui resti.